
«BENEDETTO XVI: ATTO DI AFFIDAMENTO DELL’ITALIA ALLA MADRE DI DIO»
Vergine Maria,
Mater Unitatis,
questa sera intendiamo specchiarci in te
e porre sotto il manto della tua protezione
l’amato popolo italiano.
Vergine del Fiat,
la tua vita celebra il primato di Dio:
alimenta in noi lo stupore della fede,
insegnaci a custodire nella preghiera
quest’opera che restituisce unità alla vita.
Vergine del servizio,
donaci di comprendere a quale libertà
tende un’esistenza donata,
quale segreto di bellezza
è racchiuso nella verità di un incontro.
Vergine della Croce,
concedici di contemplare
la vittoria di Cristo sul mistero del male,
capaci di esprimere ragioni di speranza
e presenza d’amore nelle contraddizioni del tempo.
Vergine del Cenacolo,
sollecita le nostre Chiese a cooperare tra loro,
nella comunione con il Vescovo di Roma.
Rendi tutti noi partecipi del destino di questo Paese,
bisognoso di concordia e di sviluppo.
Vergine del Magnificat,
liberaci dalla rassegnazione,
donaci un cuore riconciliato,
suscita in noi la lode e la riconoscenza.
E saremo perseveranti nella fedeltà sino alla fine.
Amen.

«ROMA: QUANTI PECCATI»
Macchinazioni dei nemici della Chiesa: ecco i castighi.
Continuando il mio stato di privazione e quindi di amarezze indicibili, questa mattina il mio adorabile Gesù è venuto e mi ha trasportata fuori di me stessa. Mi pareva che fosse Roma. Quanti spettacoli si vedevano in tutte le classi di persone!
Fin nel Vaticano si vedevano cose che facevano ribrezzo. Che dire poi dei nemici della Chiesa? Come si rodono di rabbia contro di essa, quante stragi vanno macchinando, ma non possono effettuarle perché Nostro Signore li tiene come legati ancora. Ma quello che più mi ha fatto spavento è che vedevo il mio amante Gesù quasi in atto di dar loro la libertà.
Chi può dire quanto sono rimasta costernata? Onde, vedendo Gesù la mia costernazione mi ha detto: “Figlia, sono assolutamente necessari i castighi. In tutte le classi è entrato il marciume e la cancrena, quindi è necessario il ferro e il fuoco per fare che non periscano tutti; perciò questa è l’ultima volta che ti dico di conformarti al mio Volere, ed Io ti prometto di risparmiare in parte”.
Ed io: “Caro mio Bene, non mi dà il cuore di conformarmi con Te nel castigare le genti”. E Lui: “Se tu non ti conformi, essendo di assoluta necessità fare questo, Io non ci verrò secondo il solito e non ti manifesterò quando verserò i castighi, e non sapendolo tu e non trovando Io chi in qualche modo spezzi il mio giusto sdegno, darò libero sfogo al mio furore e non avrai neppure il bene di risparmiare in parte il castigo. Oltre a ciò, il non venire e non versare in te quelle grazie che avrei dovuto versare, è
anche un’amarezza per Me, come in questi giorni scorsi che non sono venuto tanto, ho la grazia contenuta in Me”.
E mentre ciò diceva mostrava di volersi sgravare e, avvicinandosi alla mia
bocca, ha versato un latte dolcissimo ed è scomparso.
– Luisa Piccarreta – Libro di Cielo IV Vol. 22 Marzo 1901 –

