APOSTASIA,  BATTAGLIA ESCATOLOGICA,  CHIESA CATTOLICA,  EUCARISTIA

«CRISTO NELL’EUCARISTIA: È DEGNO STARSENE ALLA MESSA PENSANDO ALTRO CHE A ME?»

«Pensate che il sacerdote che mi chiama tra le Sue mani ha un potere che neanche a Mia Madre concessi; riflettete che se, invece di un sacrestano, servissero il sacerdote i più eccelsi serafini, non sarebbero abbastanza degni di stargli vicino. È degno allora starsene alla Messa pensando altro che a Me? Considerate l’Altare non per quello che lo hanno fatto gli uomini, ma per quello che vale, dato dalla Mia presenza mistica, ma reale. Guardate l’Ostia, vedrete Me umiliato per voi; guardate il Calice in cui il Mio Sangue ritorna sulla terra ricco com’è di ogni benedizione.

Offritemi, offritemi al Padre, per questo Io torno tra voi. Se vi dicessero: “Andiamo in Palestina a conoscere i luoghi santi dove Gesù ha vissuto e dove è morto”, il vostro cuore sussulterebbe, è vero? Eppure l’Altare sul quale Io scendo ora è più della Palestina, perché da questa me ne sono partito venti secoli fa e sull’altare Io ritorno tutti i giorni vivo, vero, reale, sebbene nascosto, ma sono Io, proprio Io che palpito tra le mani del Mio ministro, Io torno a voi, non simbolicamente, oh no, bensì veramente; ve lo dico ancora; veramente.

Getsemani, Calvario, Altare! Tre luoghi di cui l’ultimo, l’Altare, è la somma del primo e del secondo; sono tre luoghi, ma uno soltanto è Colui che vi troverete. Portate i vostri cuori sul corporale santo che sorregge il Mio Corpo; tuffatevi in quel Calice divino che contiene il Mio Sangue. È lì che l’Amore stringerà il Creatore, il Redentore, la vostra Vittima ai vostri spiriti; è lì che celebrerete la gloria Mia nell’umiliazione infinita di Me stesso. Venite all’Altare, guardate Me, pensate intensamente a Me».

(Dal Diario di Padre Pio, in dialogo con Gesù sul valore immenso della Santa Messa – Una pagina pubblicata da Francobaldo Chiocci e Luciano Cirri in Padre Pio, storia di una vittima, cfr. pp. 70-74; su cui dovrebbero riflettere tanti “poveri” sacerdoti modernisti, apostati e loro tristi epigoni. Rovina delle anime!)

 

«I GEMITI DELLO SPIRITO SANTO NEI SACRAMENTI. RICAMBIO D’AMORE DELL’ANIMA»

 

(1) Stavo secondo il mio solito fondendomi nel Santo Voler Divino, e mentre per quanto era a me possibile cercavo di ricambiare col mio piccolo amore il mio Gesù per tutto ciò che ha fatto nella Redenzione, il mio amabile e dolce amore Gesù, movendosi nel mio interno mi ha detto:

(2) “Figlia mia, con il tuo volo nella mia Volontà giungi in tutti i sacramenti da Me istituiti, scendi nel fondo di essi per darmi il tuo piccolo ricambio d’amore. Oh! quante mie lacrime segrete vi troverai, quanti sospiri amari, quanti gemiti soffoggati dello Spirito Santo, il suo gemito è continuo alle tanti disillusioni del nostro amore. I sacramenti furono istituiti per continuare la mia Vita sulla terra in mezzo ai figli miei, ma ahimè! quanti dolori, perciò sento la necessità del tuo piccolo amore, sarà piccolo, ma la mia Volontà me lo farà grande; il mio amore non tollera, per chi deve vivere nella mia Volontà, che non si associ ai miei dolori e che non mi dia il suo piccolo ricambio d’amore per tutto ciò che ho fatto e soffro, perciò figlia mia vedi come geme il mio amore nei sacramenti:

(3) Se vedo battezzare il neonato, piango di dolore, perché mentre col battesimo gli restituisco l’innocenza, ritrovo di nuovo il figlio mio, gli restituisco i diritti perduti sulla Creazione, gli sorrido d’amore e compiacenza, gli metto in fuga il nemico, affinché non abbia più diritto su di lui, lo affido agli angeli, tutto il Cielo gli fa festa, ma subito il sorriso mi si cambia in dolore, la festa in lutto, vedo che quel battezzato sarà un mio nemico, un novello Adamo, forse pure un’anima perduta. Oh! come geme il mio amore in ogni battesimo, specie poi se si aggiunge che il ministro che battezza non lo fa con quel rispetto, dignità e decoro che si conviene ad un sacramento che contiene la nuova rigenerazione. Ahi! molte volte si sta più attento ad una bagattella, ad una scena qualsiasi che ad amministrare un sacramento, sicché il mio amore si sente pungere dal battezzante e dal battezzato e geme con gemiti inenarrabili. Non vorresti tu dunque darmi per ogni battesimo un ricambio d’amore, un gemito amoroso per far compagnia ai miei gemiti dolenti?.

(4) Passa al sacramento della Cresima. Ahi! quanti sospiri amari, mentre con la cresima gli ridono il coraggio, gli restituisco le forze perdute rendendolo invincibile a tutti i nemici, alle sue passioni, viene ammesso nelle file delle milizie del suo Creatore affinché militi per l’acquisto della patria celeste, lo Spirito Santo gli ridona il suo bacio amoroso, gli prodiga mille carezze e si esibisce per compagno della sua carriera, ma molte volte si sente restituire il bacio del traditore, disprezzare le sue carezze e fuggire dalla sua compagnia. Quanti gemiti, quanti sospiri per il suo ritorno, quante voci segrete al cuore a chi fugge da Lui, fino a stancarsi per il suo dire; ma che, invano. Perciò, non vuoi tu mettere il tuo ricambio d’amore, il bacio amoroso, la tua compagnia allo Spirito Santo che geme per tanta sconoscenze?

(5) Ma non ti fermare, vola ancora e sentirai i gemiti angosciosi dello Spirito Santo nel sacramento della penitenza. Quanta ingratitudine, quanti abusi e profanazioni da parte di chi lo amministra e da parte di chi lo riceve, in questo sacramento il mio sangue si mette in atto sopra il peccatore pentito per scendere sull’anima sua per lavarlo, per abbellirlo, sanarlo e fortificarlo, per restituirgli la grazia perduta, per mettergli nelle mani le chiavi del Cielo che il peccato gli aveva strappato, per suggellare sulla sua fronte il bacio pacifico del perdono. Ma, ahi! quanti gemiti strazianti nel vedere avvicinarsi le anime a questo sacramento di penitenza senza dolore, per abitudine, quasi per uno sfogo del cuore umano; altri, orribile a dirsi, invece d’andare a trovare la vita dell’anima, della grazia, vanno a trovare la morte, a sfogare le loro passioni. Sicché il sacramento si riduce ad una burla, una buona chiacchierata, ed il mio sangue, invece di scendere come lavacro, scende come fuoco che li isterilisce maggiormente. Sicché in ogni confessione il nostro amore piange inconsolabilmente, e singhiozzando ripete: Ingratitudine umana, quanto sei grande, dovunque cerchi d’offendermi, e mentre ti offro la vita tu ricambi in morte la stessa vita che ti offro. Vedi dunque come i nostri gemiti aspettano il tuo ricambio d’amore nel sacramento della penitenza.

(6) Il tuo amore non si arresti; percorri tutti i tabernacoli, ciascun’Ostia sacramentale, ed in ogni Ostia sentirai gemere lo Spirito Santo con dolore inenarrabile. Il sacramento dell’Eucaristia non è la sola vita loro che ricevono le anime, ma è la mia stessa Vita che si dà a loro, sicché il frutto di questo sacramento è formare la mia Vita in loro, e ogni comunione serve a far crescere la mia Vita, a svilupparla in modo da poter dire: “Io sono un’altro Cristo”. Ma, ahimè! che pochi profittano, anzi quante volte scendo nei cuori e mi fanno trovare le armi per ferirmi, e mi ripetono la tragedia della mia Passione, e come si consumano le specie sacramentali, invece di pressarmi a restare con loro sono costretto ad uscire bagnato di lacrime, piangendo la mia sorte sacramentale, e non trovo chi quieti il mio pianto ed i miei gemiti dolenti. Se tu potessi rompere quei veli dell’Ostia che mi coprono, mi troveresti bagnato di pianto conoscendo la sorte che mi aspetta nello scendere nei cuori. Perciò il tuo ricambio d’amore per ogni Ostia sia continuo, per quietarmi il pianto, e rendere meno dolorosi i gemiti dello Spirito Santo.

(7) Non ti fermare, altrimenti non ti troveremo sempre insieme nei nostri gemiti e nelle nostre lacrime segrete, sentiremo il vuoto del tuo ricambio d’amore. Scendi nel Sacramento dell’ordine, qui sì, troverai i nostri più intimi dolori nascosti, le lacrime più amare, i gemiti più strazianti. L’ordine costituisce l’uomo ad un’altezza suprema, d’un carattere divino, il ripetitore della mia Vita, l’amministratore dei sacramenti, il rivelatore dei miei segreti, del mio Vangelo, della scienza più sacra, il paciero tra il Cielo e la terra, il portatore di Gesù alle anime; ma ahimè! quante volte vediamo nell’ordinato che sarà un nostro Giuda, un usurpatore del carattere che gli viene impresso. Oh! come lo Spirito Santo geme nel vedere nell’ordinato strapparsi le cose più sacre, il carattere più grande che esiste tra il Cielo e la terra, quante profanazioni, ogni atto di quest’ordinato fatto non secondo il carattere impresso, sarà un grido di dolore, un pianto amaro, un gemito straziante. L’ordine è il sacramento che racchiude tutti gli altri sacramenti insieme, perciò se l’ordinato saprà conservare in sé integro il carattere ricevuto, metterà quasi in salvo tutti gli altri sacramenti; sarà lui il difensore ed il salvatore dello stesso Gesù. Perciò, non vedendo questo nell’ordinato, i nostri dolori si accentrano di più, i nostri gemiti si rendono più continui e dolenti, perciò scorra il tuo ricambio d’amore in ogni atto sacerdotale per far compagnia all’amore gemente dello Spirito Santo.

(8) Presta l’orecchio del tuo cuore e ascolta i nostri profondi gemiti nel sacramento del matrimonio. Quanti disordini in esso. Il matrimonio fu elevato da Me come sacramento per mettervi in esso un vincolo sacro, il simbolo della Trinità Sacrosanta, l’amore divino che Essa racchiude, sicché l’amore che doveva regnare nel padre, madre e figli, la concordia, la pace, doveva simboleggiare la Famiglia Celeste. Onde dovevo avere sulla terra tante altre famiglie simili alla Famiglia del Creatore, destinate a popolare la terra come altrettanti angeli terrestri, da ricondurli a popolare le regioni Celesti. Ma, ahi! quanti gemiti nel vedere formare nel matrimonio famiglie di peccato, che simboleggiano l’inferno con la discordia, col disamore, con l’odio, che popolano la terra come tanti angeli ribelli che serviranno a popolare l’inferno. Lo Spirito Santo geme con gemiti strazianti in ogni matrimonio, nel veder formare sulla terra tanti covi infernali. Perciò il tuo ricambio d’amore in ogni matrimonio, in ogni creatura che viene alla luce, così il tuo gemito amoroso renderà meno dolenti i nostri gemiti continui.

(9) I nostri gemiti non sono finiti ancora, perciò il tuo ricambio d’amore giunga sul letto del morente quando viene amministrato il sacramento della estrema unzione. Ma ahi! quanti gemiti, quante nostre lacrime segrete! Questo sacramento contiene la virtù di mettere in salvo a qualunque costo il peccatore morente, è la conferma della santità ai buoni e ai santi, è l’ultimo vincolo che mette, con la sua unzione, tra la creatura e Dio, è il suggello del Cielo che imprime nell’anima redenta, è l’infusione dei meriti del Redentore per arricchirla, purificarla e abbellirla, è l’ultima pennellata che dà lo Spirito Santo per disporla a partire dalla terra per farla comparire innanzi al suo Creatore. Insomma, con l’estrema unzione è l’ultimo sfoggio del nostro amore e l’ultima rivestitura dell’anima, è l’assestamento di tutte le opere buone, perciò agisce in modo sorprendente nei vivi alla grazia; con l’estrema unzione l’anima viene coperta come da una rugiada celeste che le smorza come d’un solo fiato le passioni, l’attacco alla terra e a tutto ciò che non appartiene al Cielo. Ma ahimè! quanti gemiti, quante lacrime amare, quante indisposizioni, quante trascuratezze, quante perdite di anime, quante poche santità trova da confermare, quante scarse opere buone da riordinare e rassettare. Oh! se si potesse sentire da tutti i nostri gemiti, il nostro pianto sul letto del morente nell’atto di amministrare il sacramento dell’estrema unzione, tutti piangerebbero di dolore; non vuoi tu dunque darci il tuo ricambio d’amore per ogni volta che viene amministrato questo sacramento, che è l’ultimo sfoggio del nostro amore verso la creatura? La nostra Volontà ovunque t’aspetta per avere il tuo ricambio d’amore e la compagnia ai nostri gemiti e sospiri”.

[Luisa Piccarreta  – LdC XVIII Vol. 5 Nov 1925 – I gemiti dello Spirito Santo nei Sacramenti. Ricambio d’amore dell’anima]

 

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *