APOSTASIA,  BATTAGLIA ESCATOLOGICA,  IMPOSTURA RELIGIOSA,  L'UMANO VOLERE,  PERSECUZIONI

«DALLA MORTE IMPROVVISA E SUBITANEA, LIBERACI, SIGNORE»

Sorella Morte

A subitanea et improvisa morte, libera nos, Domine (dalle Litanie dei Santi).

«Mi scusi se non ho richiamato subito, ma sono stato molto occupato», esordisce il medico per giustificare il ritardo di ben due giorni nel rispondere a un paziente che, con un messaggio, gli aveva chiesto un parere urgente. «Si figuri, dottore, immagino», replica il secondo per cortesia. «No, Lei non può immaginare in quale situazione ci troviamo: non abbiamo più nemmeno un minuto di respiro». Quella cui allude il nostro è una condizione comune a tutti i medici di base: da alcuni mesi sono sommersi da richieste di intervento da parte dei loro assistiti, colpiti da svariate e inspiegabili patologie che non si sa come trattare. Le forme più “lievi” sono parestesie parziali e altri disturbi neurologici, problemi circolatori, perdita temporanea della locuzione o dell’udito, drastico e repentino indebolimento della vista, forti dolori articolari o muscolari, alterazione del sistema ghiandolare, miocardite e pericardite, varie malattie autoimmuni, stato di affaticamento generale… per abbozzare solo una lista molto incompleta. Quelle più gravi sono ictus, infarti e tumori senza un’adeguata eziologia, anche in soggetti giovanissimi, oltre a sterilità precoce e innumerevoli aborti spontanei. Non parliamo poi di quanti, ritrovandosi con il sistema immunitario gravemente compromesso, contraggono di continuo infezioni respiratorie, da cui pur si credevano immunizzati, oppure l’Herpes Zoster, subito contrabbandato dal sistema come nuova “epidemia”.

Non è certo con piacere che ci rendiamo conto di aver avuto ragione rispetto agli altri; tuttavia è motivo di forte consolazione l’aver avuto in tempo le informazioni necessarie per decidere di rifiutare (e per dissuadere altri dal riceverla) l’iniezione di un prodotto altamente tossico la cui efficacia è nulla nel contrastare un virus-chimera, con ogni probabilità ingegnerizzato in laboratorio e diffuso a bella posta in ogni parte del globo per creare una situazione adatta all’imposizione di assurde limitazioni e ignobili ricatti. La narrazione ufficiale della pandemia è stata divulgata, invariabile, in quasi tutti i Paesi del mondo, connessa alle stesse misure fallimentari e alle stesse politiche di “vaccinazione” a tappeto. Da noi, gli ultimi due governi si sono particolarmente distinti per la ferocia criminale con cui hanno proibito le cure efficaci, perseguito i medici che le hanno somministrate e, contro ogni legge civica e morale, imposto un trattamento “sanitario” mai sperimentato, escludendo dall’attività lavorativa quanti non vi si sono piegati. Insieme con i membri del comitato tecnico-scientifico e i funzionari dell’agenzia del farmaco, i loro membri devono augurarsi di finire sotto processo in tempi brevi, in modo che il carcere li protegga dalla furia di folle imbestialite, sebbene meritino la pena di morte.

È la ragione, per noi illuminata anche dalla fede, che ci fa riconoscere non soltanto la liceità di tale sanzione, ma pure, in certi casi, la sua utilità. «Chiunque avrà versato sangue umano, sarà versato il suo sangue, poiché ad immagine di Dio è stato fatto l’uomo» (Gen 9, 6): tale norma appartiene all’alleanza noachica e vale perciò per tutti gli uomini. L’emissione ed esecuzione di sentenze capitali va evidentemente riservata alle autorità statali, così da esser sottratta all’arbitrio individuale e alla vendetta privata. La ragione ultima che la legittima è la preservazione dell’ordine oggettivo, stabilito da Dio, su cui si fonda la società e la tutela dei diritti fondamentali della persona, in primis quelli alla vita e all’incolumità. Essa detiene altresì una funzione educativa e deterrente: è giusto e necessario che gli atti con cui si attenta in modo irreparabile alla vita e alla salute altrui abbiano conseguenze irreversibili, cosa che, con un sano timore, dissuade dal compierli. Un giudizio equo deve comunque – come nel caso dei delitti passionali – tener conto delle attenuanti, le quali possono talvolta giustificare la commutazione in ergastolo o in altra detenzione di lunga durata.

L’occhio illuminato dalla verità rivelata scorge però grandi benefici anche per chi subisce la pena di morte, che rappresenta un estremo sprone alla conversione. Se la coscienza del condannato accoglie l’appello divino, egli ha l’opportunità di evitare la dannazione eterna, sorte incommensurabilmente più grave di qualsiasi pena terrena. È per questo che molti sacerdoti santi (come, per esempio, san Giuseppe Cafasso, direttore spirituale di don Bosco) si dedicarono intensamente al nobile ministero dell’accompagnamento dei condannati a morte; la loro carità trovava il modo di persuadere perfino i criminali più incalliti, il prosieguo della cui esistenza non poteva far presagire se non un ulteriore peggioramento dello stato dell’anima, con il correlativo aggravamento delle pene infernali. I Santi non contestarono l’autorità civile se non quando era esercitata in modo ingiusto o discriminatorio; anche in questo caso, tuttavia, non inscenarono certo pubbliche proteste, ma si indirizzarono alla coscienza di magistrati e governanti, i quali avrebbero dovuto a loro volta rispondere, un giorno, a un Giudice ben più eminente. Così la misericordia si chinava tanto sui delinquenti quanto sui loro sanzionatori, caricati di temibili responsabilità.

Il profondo stravolgimento del senso civico causato da decenni di buonismo pretesco e sovversione sinistrorsa ha ingenerato nella mente e negli animi l’idea che qualunque delitto, in certe circostanze o per determinati soggetti, possa e debba rimanere impunito. Una distorta concezione della libertà e dei diritti li confonde ormai con un arbitrio assolutamente privo di regole e di limiti; con un totale capovolgimento dei valori, il criminale è identificato con chiunque pretenda di circoscriverlo. Per effetto di una paradossale eterogenesi dei fini, però, gli individui assuefatti a tale mentalità malsana, non possedendo più alcun criterio oggettivo per valutare la moralità degli atti, sono suscettibili di qualunque manipolazione da parte del potere e son perciò pronti a consegnarsi senza alcuna remora a qualsiasi comando, per quanto assurdo, illegittimo o dannoso; basta convincerli che sia per la loro salute o per il ripristino della possibilità di agire senza impedimenti. È così che, in nome di una mal compresa libertà, si può giungere a rinunciare del tutto a libertà inviolabili, in quanto fondate sulla stessa natura umana e garantite dal diritto naturale.

L’immane mole di colpe di cui, per effetto di tale falso concetto di libertà individuale, si è caricato il nostro popolo rimarrà in gran parte impunita a livello giudiziario: le leggi umane non solo autorizzano, ma persino incoraggiano crimini abominevoli come l’aborto, il cambiamento di sesso e, non venendo applicate, pure la soppressione di anziani e malati. La lussuria e la perversione, tramite la pornografia, hanno infettato addirittura i bambini, che in diversi Paesi sono istigati a rovinare in modo irrimediabile la propria identità sessuale. Tutto questo – e tanto altro – trova sicuramente origine nelle trame occulte di burattinai senza scrupoli che, in nome della loro “fede” satanica, vogliono distruggere l’umanità, ma si sta attuando con il consenso dei singoli e delle collettività, che si caricano così di una parte non trascurabile di responsabilità. È per questo che la Provvidenza, servendosi dei nemici stessi di Dio, ha disposto un mezzo con cui gli uomini si punissero da sé in modo immediato, senza attendere il giorno del Giudizio né la restaurazione del diritto, che in questo momento storico appare quanto meno improbabile.

Fatta la debita distinzione tra chi ha optato con stolido entusiasmo di farsi avvelenare e chi invece, pur non essendo d’accordo, alla fine ha ceduto all’infame ricatto governativo, bisogna riconoscere nel pur ignominioso inganno della “vaccinazione” la mano di una Sapienza sublime e, al tempo stesso, infinitamente misericordiosa. La perdita della salute e, in molti casi, della vita stessa rappresenta, per un popolo ormai insensibile alla moralità e indifferente alla salvezza dell’anima, un richiamo estremo al ravvedimento necessario per non precipitare all’Inferno. Sorella Morte giunge per effetto non di una sentenza umana, ma dell’infallibile giudizio divino, che può servirsi finanche di essa per strappare le anime all’eterna rovina. È evidente che la conversione non sia un fatto automatico, ma richieda una grazia speciale, che va domandata con insistenza per tutti coloro che han bisogno di tornare a Dio. È altrettanto ovvio che ogni malato debba essere curato con ogni mezzo lecito, senza escludere le terapie che da più parti sono proposte per contrastare gli effetti disastrosi dell’iniezione; la guarigione più urgente e necessaria, tuttavia, rimane quella dello spirito.

«Dalla morte imprevista e subitanea, liberaci, Signore»: questa invocazione delle Litanie dei Santi è di colpo tornata di grande attualità, vista la comparsa e la frequenza di una nuova diagnosi peraltro non ulteriormente spiegata, il cosiddetto malore improvviso. Perché la malattia e la morte ottengano il loro fine provvidenziale, occorre che l’uomo abbia il tempo necessario per ravvedersi e chiedere perdono a Dio, ricevendo possibilmente l’assoluzione sacramentale (cosa divenuta oltremodo ardua, in molti casi, per la difficoltà di accedere ai reparti ospedalieri). Nella loro satanica perfidia, i responsabili dell’attuale genocidio son giunti a privare i moribondi persino dei soccorsi della grazia. È difficile immaginare la sorte che attende costoro, insieme con i propagandisti di ogni risma e con i medici vaccinatori, arricchitisi a dismisura a discapito della salute altrui, nonché con tutti i sanitari che hanno discriminato i non vaccinati od omesso adeguati soccorsi ai vaccinati colpiti da disturbi, per non parlare di quelli che hanno insistito imperterriti con le dosi successive, pur in presenza di gravi effetti avversi. Non sappiamo più come pregare, infine, per colui che, con due parole vuote di senso logico, ha convinto miliardi di persone a rovinarsi la salute con un atto d’amore. Se la gente prima tradita nella fiducia, poi abbandonata a se stessa, dovesse sollevarsi inferocita, occorre augurare a tutti costoro di avere tempo sufficiente per pentirsi.

https://rumble.com/v1kmxu5-invisibili-il-documentario-che-tutti-devono-vedere.html

(Malgrado il fatto che uno solo degli intervistati nomini Dio e la preghiera, coerentemente con l’approccio puramente naturalistico dei produttori, non esente da qualche allusione a pratiche esoteriche, vale la pena di vedere questo documentario e di farlo vedere, soprattutto a chi ha garantito la sicurezza dei “vaccini” e la liceità morale della loro somministrazione.)

Se non bastasse:

https://odysee.com/@TankerEnemy:4/DIED-SUDDENLY—World-Premiere-21-11-2022:e?

 

Don Elia

P.S. Vedi anche: Qui