
« GLI ACERRIMI NEMICI DELL’OPERA DELLA DIVINA VOLONTÀ (2) »
Brama e invidia la facevano da padrona.
Dicevamo che alla lunga e odiosa persecuzione contro l’Opera della Divina Volontà di San Giovanni Rotondo (v. Petizione) partecipano attivamente da molti anni anche i cosiddetti “parenti di Padre Pio” che nulla hanno a che spartire col santo di Pietrelcina, giacché: parenti sedicenti. Sono i vicini di casa dirimpettai. È la famiglia liberale del Dr. Angelo Cavalluzzo, un’associazione a delinquere (massoni?) a cui fa gola la ricca proprietà della Pallotti (cf. Decimo Comandamento: «Non desiderare la roba d’altri»).
Eccitata dall’imponente patrimonio dell’Opera, tale famiglia è stata smascherata miseramente poiché coinvolta negli scandali di padre Manelli. Grazie ad un aggancio rivelatore e “perfetto” direi (quasi!), alcuni membri erano riusciti ad intrufolarsi all’interno della proprietà, come la polvere quando s’infila di nascosto sotto al tappeto prima di scuoterla via.
Un varco preparato oculatamente e in modo scaltro da un povero idraulico del posto senza arte né parte, tal Antonio Lo Mele, un ex Maresciallo dell’Aeronautica Militare che “indossava” ancora la “divisa” del comando, ma in casa d’altri (cf. La Serva padrona). Un “umile” servitore che si ergeva a “factotum”, suo malgrado, il quale nell’arrabattarsi alla meglio si “affannava” a dare una mano anche al dott. Mirigliano (si fa per dire!) in cambio però di spazio, cioè dell’occupazione del suolo (cf. mire espansionistiche). Un cavallo di Troia utilizzato ad hoc per espugnare l’Opera, uno stratagemma con cui penetrare le difese per uscire finalmente dallo stallo di un decennio di assedio. Ma ahimé “azzoppato” in tempo.
Di fatto è stato il “grimaldello” prescelto, dei Cavalluzzo – Manelli, loro complice e alleato di “fiducia” con cui si accingeva abilmente a preparare la via per il golpe, ossia l’assalto finale contro l’erede universale di Adriana Pallotti e dell’Opera di Padre Pio.
Tal factotum “generoso”, tra le altre cose, ha cercato invano anche di coinvolgere tale famiglia così “devota” a venire a “pregare” il Santo Rosario addirittura nella cappella dell’Opera. Sembrava tutto perfetto. Ma un bel giorno, il Cielo terso fa aprire gli occhi al dott. Mirigliano per scoprire la macchinazione, il loro piano mal riuscito e fa saltare tutto (22 Maggio 2021), la congiura di palazzo. Giacché sventata in tempo.
Che peccato! La novena non ha funzionato?
L’ultimo giorno, infine, mentre tale Lo Mele veniva definitivamente mandato via con le proprie carabattole (cf. Avv. R. Bevilacqua, revoca del mandato per tradimento), faceva il suo “solenne” ingresso nella cappella la piccola statua pellegrina della Madonna di Fatima, tanto cara ai Francescani dell’Immacolata.
Che coincidenza! Dopo il “benservito” all’ex maresciallo, l’assist perfetto per smascherare la famiglia Cavalluzzo, cacciata fuori prima di entrare, si è scatenato letteralmente l’inferno contro il sottoscritto, il quale, loro malgrado, è riuscito a mandare tutto per aria. Ma a causa della persecuzione che ha infuriato subito dopo, tale “associazione a delinquere” (cf. Art. 416 Codice Penale; Ass. Missione dell’Immacolata) è stata pluriquerelata per Stalking, minacce di morte, calunnie, schiamazzi notturni di cani feroci e agguati con lancio di oggetti pericolosi.
L’intento vendicativo era di fiaccare fisicamente e psicologicamente la resistenza dell’erede universale dott. Mirigliano, il quale continua serenamente a portare avanti la sua importante missione, grazie a Dio. Tutti fatti circostanziati oggetto di svariate denunce-querela (vedasi Anna Cavalluzzo, Qui e Qui), anche con testimoni. Eh! Sì. È proprio vero, il diavolo sa fare solo pentole e padelle per spadellare, ma senza coperchi.
Però!

