APOSTASIA,  BATTAGLIA ESCATOLOGICA,  CASTIGHI,  CHIESA CATTOLICA,  IN RILIEVO,  LIBRI DI CIELO

«QUANTO I PIÙ “VIOLENTI” TENTANO DI OCCUPARE IL SOGLIO DI PIETRO CON LE LORO ABOMINAZIONI, TANTO PIÙ ESSI SI SEPARANO DA CRISTO PER ANDARE IN PERDIZIONE»

Dio al primo posto.
Sì. “Quel che è morto non può che seguire la corrente; solo ciò che è vivo può opporsi ad essa” (G.K. Chesterton, “L’uomo eterno”, 1925).
Il silenzio della chiesa è oramai certificato, l’elettroencefalogramma è piatto.

Spiritualmente parlando la falsa chiesa di Bergoglio è oramai finita, ovvero è morta e questo è un buon segno: “E se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessuno si salverebbe. Ma, grazie agli eletti che egli si è scelto, ha abbreviato quei giorni.” (Mc 13,20)

Questa chiesa, umana troppo umana, corrisponde a quella contraffatta apparsa nella visione profetica alla Beata Anna Katharina Emmerick. Un’organizzazione terrena che viene sbattuta come canna al vento dalle onde tempestose dell’umano volere, il quale continua a seguire le fatidiche orme del primo Adamo in quell’inarrestabile catastrofe del peccato originale, ossia la caduta:

Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». (Genesi 3,4-5).

Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni – diceva Benedetto XVI – che lasciano come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie?

Infatti solo una Chiesa viva può opporvisi ad essa, ossia alla corrente, allo spirito satanico del mondo che giace tutto sotto il potere del maligno (cf. Catechismo n. 409; Ap 19,20; Ap 20,10).

La drammatica condizione dell’uomo moderno, della storia dei “suoi” c.d. diritti civili nasce da una mera illusione diabolica. Dietro l’inganno dei sensi o della sensualità umana si cela abilmente il nemico infernale come ab origine, il quale spinge gli ostinati a far legittimare vizi inenarrabili, carnali o l’abuso innaturale di essi fino all’overdose dei sensi. Subendo in tal modo la condanna eterna. (Cf. I Novissimi)

Si sa. Giugno è il mese del Sacro Cuore. Degli orribili appuntamenti del Pride all’italiana, tutti concentrati in questo mese. Ma quale autorevole voce della Chiesa di Roma a partire dal vertice si è levata in difesa del Sacro Cuore di N.S. Gesù Cristo, contraria a tali abominazioni?

Quanti “cattolici” denunciano tali misfatti contestandoli in faccia ai propri parroci e vescovi? Purtroppo i falsi cattolici sono un serio problema per l’opera divina nella Chiesa, una zizzania poiché con la loro presenza cercano di occupare con scaltrezza i principali luoghi di culto, ahimè infettandoli.

Oramai pullulano le diverse specie come gli insetti nell’orto tra i finocchi e le patate, a cominciare dalle c.d. suore arcobaleno, preti e pastori. Un tumore maligno in metastasi avanzata. Inutili servi che distruggono oltre che se stessi le anime.

Che Dio ci consoli!

Costoro hanno trovato in Bergoglio il loro migliore rappresentante, un alleato, il quale ha dato impulso alle loro più corrotte passioni aprendone le gabbie.

Un esempio tra tanti, uno scandalo: «Papa Francesco riabilita Jeannine Gramick, la suora paladina dei diritti Lgbtqi negli Usa: “Grazie per la tua compassione e tenerezza”».

Ecco perché occorre prendere subito le distanze da questo pseudo pontificato, ma anche dalle tante contraffazioni mariane che parlano ad esempio di “piccolo resto“. Il piccolo resto non andrà mai in piazza, a farsi vedere, semplicemente perché non ne ha bisogno. Ma imiterà in tutto la Madonna che ha vissuto sempre nel nascondimento operando con la preghiera prodigi inauditi, proprio come ha fatto anche Luisa. La piccola figlia della Divina Volontà. Quanti specchietti per le allodole in questa battaglia escatologica? Sono un evidente depistaggio del nemico. Giacché chi ha letto per davvero gli Scritti di Cielo della Piccarreta “conosce” lo stile di Dio.

Costoro, i ribelli alla Divina Volontà, di destra o di sinistra che siano hanno scelto di seguire il modello del “pontefice regnante”, perché non vogliono affatto rinunciare al proprio peccato.

Pur sapendo che costui di bianco vestito tenta in tutti i modi di sovvertire, ad ogni piè sospinto, l’insegnamento bimillenario della Santa Madre Chiesa non smettono di seguirlo. Tuttavia i veri fedeli che “osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù” (cf. Ap 12,17) hanno non solo il diritto ma anche il dovere di difenderla dagli assalti degli eretici travestiti da teologi.

E che dire della profanazione dell’altare papale della Confessione, quello situato proprio sopra la tomba di San Pietro, avvenuta il primo giugno scorso?

Se il demonio con le corna è in grado di prendere sull’altare le sembianze della Madonna col Bambino come successe realmente a San Pietro martire (Pietro da Verona), molto più quelle di una povera suora anziana farneticante per non dire addirittura le sembianze di un pontefice apostata. A San Sebastian de Garabandal, un piccolo villaggio situato sulla Cordigliera dei monti Cantabrici nella Spagna settentrionale, dal 18 giugno 1961 al 13 novembre 1965 nel bel mezzo del Concilio Ecumenico Vaticano II sono apparsi molte volte sia la Madonna che l’arcangelo San Michele a quattro bambine.
L’autorevole San Pio da Pietrelcina è stato uno dei maggiori estimatori delle apparizioni di Garabandal. Infatti lui era consapevole che si stavano preannunciando da lì a poco eventi soprannaturali di vasta portata e mai visti sulla faccia della terra. In particolare Padre Pio vedeva la tempesta in arrivo nella Chiesa del successore degli apostoli e i castighi divini come conseguenza del tradimento dei consacrati. In modo particolare quello nei confronti dell’Immacolata.
Questo è il cuore del messaggio divino che invita tutti alla vera conversione, soprattutto i pastori:
Prima la coppa si stava colmando, ora trabocca. Cardinali, Vescovi e Sacerdoti camminano in molti sulla via della perdizione e trascinano con loro moltissime anime. All’Eucaristia si dà sempre meno importanza.”
Siamo allo slalom gigante, di una miserabile chiesa umana in discesa libera, che va di precipizio in precipizio giù in picchiata verso l’autodistruzione.
«DIO È CIBO E VITA DELL’ANIMA»
Continuando il mio solito stato, quando appena è venuto il benedetto Gesù con un pane in mano, come se mi volesse ristorare; ché per le continue sue privazioni mi sento tanto male che pare che appena un sol filo di vita mi mantenga viva, e che sotto [al di sotto di] questo filo resterei incenerita e consumata. Onde dopo che mi ha ristorato con quel pane, mi ha detto:
Figlia mia, il pane materiale è cibo e vita del corpo, e non c’è particella del corpo che non riceva vita da questo pane. Così Dio è cibo e vita dell’anima, e non ci dev’essere particella che non dovrebbe prendere vita e cibo da Dio; cioè animare tutta sé in Dio: come nutrire i suoi desideri in Dio, gli affetti, le inclinazioni, l’amore, far loro prendere vita e cibo in Dio, in modo che nessun altro cibo dovrebbe gustare che Dio solo. Ma oh, quanti fanno cibare la loro anima d’ogni sorta di sporcizia!
Detto ciò è scomparso e mi son trovata dentro d’una chiesa, e pareva che varie persone dicevano:“Maledetto, maledetto”, come se volessero maledire il Signore benedetto, ed anche le stesse creature. Io non so come, comprendevo tutto il peso di quelle maledizioni, come significassero distruzione di Dio e di loro stesse, e ne piangevo amaramente per queste maledizioni.
Poi vedevo all’altare un sacerdote che celebrava, come se fosse Nostro Signore, il quale venendo in mezzo a quelli che avevano detto quelle maledizioni, ha detto con voce solenne ed autorevole: “Maledicti, maledicti!”, almeno per una ventina e più volte. E mentre ciò diceva pareva che cadevano morti molte migliaia di genti: chi per rivoluzione, chi per terremoti, chi nel fuoco e chi nell’acqua, e mi pareva che questi castighi fossero precursori delle vicine guerre.
Io ne piangevo, e quello avvicinandosi a me mi ha detto:“Figlia mia, non temere, ché non ti maledico, anzi ti dico benedicta, mille e mille volte. Piangi e prega per questi popoli”.
[Luisa Piccarreta, Libro di Cielo, VII Vol. 6 Maggio 1906]
Oremus pro Ecclesia sancta Dei.