APOCALISSE,  BATTAGLIA ESCATOLOGICA,  ECCLESIASTICI,  FALSI CRISTI,  IMPOSTURA RELIGIOSA

«IL GLOBALISMO MASSONICO DI BERGOGLIO: EL PAPA»

La desertificazione nichilista ed anti-cattolica di Bergoglio procede a grandi passi nella Chiesa e non si arresta, giacché l’apostasia è divenuta una emorragia. (Cf. Catechismo n. 675)

Le prime sue vittime sono in modo particolare i più giovani e i più anziani, una immane tragedia, la cui portata è incalcolabile giacché sacrificati sull’altare del nuovo Moloch: il Vaccinismo.

Ma quando si scoprirà per davvero chi si celava dietro questa figura inquietante creata ad arte e per l'”occasione” dal Nuovo Ordine Mondiale (“vaccinarsi è un atto d’amore, papa Francesco), impallidiranno d’un tratto persino le foreste verdi a primavera che si spoglieranno dal pianto e dal dolore seccheranno rivestendosi del lutto che ha colpito i figli degli uomini.

L’indignazione sarà tale per cui diventerà incontenibile.

Nel lontano 1842, 180 anni fa, il poeta tedesco Heinrich Heine (1797-1856), di origini ebraiche scrisse: «Il comunismo, sebbene oggi se ne parli poco e si aggiri per soffitte segrete su miserabili giacigli di paglia, è l’eroe oscuro destinato un grande, ancorché temporaneo, ruolo nella tragedia moderna…

Tempi selvaggi e tetri ci minacciano, e il profeta che desideri scrivere una nuova apocalisse dovrebbe inventare bestie completamente nuove – bestie tanto terribili che le vecchie creature di san Giovanni sembreranno dolci colombe e angioletti in confronto.

Gli dèi si velano i volti per la compassione verso i figli degli uomini, i loro antichi fardelli. Il futuro odora di cuoio, sangue, empietà e molte frustate. E io farò bene a consigliare ai nostri nipoti di nascere con scorze dure sulle loro schiene». Questo nel 1842.

Detto ciò, nel 1921, un certo Antonio Gramsci, che fu tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia, pronunciò queste sue testuali ed inquietanti parole:

L’unico modo che abbiamo per prendere il potere come comunisti non è quello che fece Marx (non col sangue, la brutalità di Stalin e Lenin, no – ndr).

Dobbiamo infiltrarci nella società, infiltrarci nella Chiesa, infiltrarci nella comunità educativa lentamente e trasformare e ridicolizzare le tradizioni che sono state storicamente sostenute, al fine di distruggerle e formare la società che noi vogliamo” (anti-cristiana! – ndr).

Come un Cavallo di Troia questi nemici di Dio sono riusciti ad introdursi passo passo sino ai vertici dell’alta gerarchia ecclesiastica, infiltrandosi in tal maniera alquanto subdola ed astuta soprattutto in Conclave per distruggere cinicamente dall’interno la vera Chiesa fondata da N.S. Gesù Cristo che ha suscitato tutte le sue antiche e sacre tradizioni. Tuttavia, la longevità inattesa e sorprendente di Sua Santità Papa Benedetto XVI e il Santissimo nel tabernacolo (il Katéchon, il cui compito è di porre un argine alla devastazione morale e spirituale rappresentata dall’insorgere dell’apostasia, ossia “ciò che trattiene” la valanga in arrivo) stanno mandando chiari segnali al “piccolo resto” e su tutte le furie il diavolo che con la sua falsa chiesa di Bergoglio tenta di cancellare in tutti i modi la nostra inestimabile eredità cristiana: il Cattolicesimo romano (cf. 2Ts 2, 3-12).

In sì grave rischio, in sì fiera ed accanita guerra al Cristianesimo, è dover Nostro mostrare il pericolo, additare i nemici, e resistere quanto possiamo ai disegni ed alle arti loro affinché non vadano eternamente perdute le anime che Ci furono affidate, e il regno di Gesù Cristo, commesso alla Nostra tutela, non solo stia e conservisi intero, ma per nuovi e continui acquisti si dilati in ogni parte della terra.

(Papa Leone XIII, 20 Aprile 1884 – Lettera Enciclica Humanum Genus – Per la condanna del relativismo morale e filosofico della Massoneria)

Tu es Petruset super hanc petram aedificabo ecclesiam meamet portae inferi non praevalebunt adversus eam. (Matteo 16, 18)

Pertanto, abbiate a cuore la vostra vita, i vostri figli e le vostre famiglie ma soprattutto la vostra anima lasciando a voi le previsioni per il 2023 etc. etc. (Qui!)

Profittiamo del tempo presente per santificarci, dice San Paolo, giacché i giorni sono cattivi (cf. Ef 5,15-17). Sì, tempi terribili ed apocalittici sono giunti all’umanità, ma solo la vera carità potrà soccorrerci per lenire le acerbità dei “dolori” che si presenteranno in modo nuovo e subdolo.

Dice Gesù a Luisa Piccarreta:

Se la Fede fa credere, la Speranza fa sperare, la Carità fa amare. Se la Fede è luce e serve di vista all’anima, la Speranza, che è l’alimento della Fede, somministra all’anima il coraggio, la pace, la perseveranza e tutto il resto.

La Carità, che è la sostanza di questa luce e di questo alimento, è come quell’unguento dolcissimo e odorosissimo che penetrando dappertutto, lenisce, raddolcisce le pene della vita. La Carità rende dolce il patire e fa giungere anche a desiderarlo.

L’anima che possiede la Carità spande odore dappertutto, le sue opere, fatte tutte per amore, danno un odore graditissimo; e qual’è questo odore? È l’odore di Dio stesso.

Le altre virtù rendono l’anima solitaria e quasi rustica con le creature; la Carità invece, essendo sostanza che unisce, unisce i cuori, ma dove? In Dio. La Carità essendo unguento odorosissimo si spande dappertutto e con tutti.

La Carità fa soffrire con gioia i più spietati tormenti, e giunge a non saper stare senza il patire, e quando se ne vede priva dice al suo Sposo Gesù:

“Sostenetemi coi frutti, qual’è il patire, perché languisco d’amore, e dove altro posso mostrarti il mio amore [se non] che nel patire per Te?

La Carità brucia, consuma tutte le altre cose, ed anche le stesse virtù, e converte tutte in sé. Insomma, è qual regina che vuol regnare dappertutto, e che non vuol cederla a nessuno”.

[La Carità – Dal I Vol. del Libro di Cielo della Serva di Dio LUISA PICCARRETA, la Piccola Figlia della Divina Volontà]

Fede, speranza e carità nella adorabile Divina Volontà.

Oremus.

P.S. Il presepe di Sant’Egidio a Santa Maria a Trastevere (foto in alto) non celebra più Gesù Bambino ma il c.d. Vaccinismo. Un idolo empio e blasfemo, simbolo del nuovo potere assoluto del Comunismo.