«Il Piccolo Resto»
I tempi ci indicano chiaramente che è giunto sulla terra il momento cruciale degli uomini di scegliere, di rinunciare a tutto ciò che può nuocere, mettere in pericolo non solo la vita umana, ma soprattutto la stessa salvezza dell’anima.
Solo la “fede” potrà salvarci, liberandoci da ogni accanimento, dagli attaccamenti sordidi dell’umano volere. Siamo nati per il Cielo, per conoscere, amare e servire Dio nella sua adorabile Divina Volontà. (Cfr. Rm 9)
“Ritorni la polvere alla terra, com’era prima,
e lo spirito torni a Dio che lo ha dato. Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
e tutto è vanità.” (Qoèlet 12, 7-8)
Fiat Voluntas Tua
Luciano Mirigliano
GIOVANNI PAOLO II A FULDA
Nell’ottobre del 1981, la rivista tedesca Stimme des Glaubins pubblicò un articolo riguardante una discussione avvenuta tra Papa Giovanni Paolo II ed un gruppo selezionato di Cattolici Tedeschi nel novembre del 1980. Ecco di seguito la trascrizione letterale di quella discussione:
Domanda: “Cos’è del segreto di Fatima? Esso doveva venire pubblicato già nel 1960”.
Risposta (del Santo Padre): “Per il suo contenuto impressionante e per non animare la forza mondiale del comunismo a certe ingerenze, i miei predecessori preferirono una “relazione diplomatica”. Inoltre, dovrebbe bastare ad ogni cristiano di sapere quanto segue: quando si legge che oceani inonderanno interi continenti, che gli uomini verranno tolti dalla vita repentinamente, da un minuto all’altro, e ciò a milioni… se si sa questo, non occorre davvero di pretendere la pubblicazione di questo segreto…
Molti vogliono sapere solo per curiosità e sensazione: ma essi dimenticano che il “sapere” porta con sé anche la responsabilità… ma essi vogliono accontentare solo la loro curiosità. Questo è pericoloso quando, in pari tempo, non si vuole fare nulla, dicendo che “già non giova a nulla!”. Il Papa a questo punto afferrò il Rosario dicendo: “Ecco la medicina contro questo male! Pregate, pregate e non interrogate ulteriormente. Tutto il resto raccomandatelo alla Madonna!”.
Domanda: “Come andranno le cose con la Chiesa?”.
Risposta (del Santo Padre): “Dobbiamo ben essere pronti a vicine grandi prove, che potranno richiedere anche il sacrificio della nostra vita e la nostra totale donazione a Cristo e per Cristo… Le prove potranno essere ridotte con la vostra e la nostra preghiera, ma non possono (più) essere evitate, perché un vero rinnovamento nella Chiesa potrà avvenire solo in questo modo… come già tante volte la Chiesa rinacque nel sangue. Non sarà differente neppure questa volta. Siamo forti e prepariamoci, confidando in Cristo e nella sua Madre. Preghiamo molto, e spesso, il Santo Rosario”.
Stimme des Glaubens (Vox Fidei) n° 10 del 1981
PREDICE LE GUERRE E LA SORTE DI ALCUNI PAESI.
Mi sentivo molto afflitta per la privazione del mio amabile Gesù e la mia mente era funestata dal pensiero che il tutto era stato, in me, o lavorio della fantasia o del nemico. Corrono voci di pace e di trionfo per l’Italia, ed io ricordavo che il mio dolce Gesù mi aveva detto che l’Italia sarà umiliata. Che pena, che agonia mortale, pensare che la mia vita era un inganno continuo! Mi sentivo che Gesù voleva parlarmi, ed io non volevo sentirlo, Lo respingevo; ho lottato tre giorni con Gesù e molte volte ero tanto sfinita che non tenevo forza per respingerlo; ed allora Gesù diceva diceva, ed io, pigliando forza dal suo dire, Gli dicevo: “Non voglio sapere nulla!”
Finalmente Gesù mi ha cinto il collo col suo braccio e mi ha detto: “Chetati, chetati, sono Io, dammi ascolto. Non ti ricordi che mesi addietro, lamentandoti tu con Me della povera Italia, ti dissi: ‘Figlia mia, perde chi vince e vince chi perde’? L’Italia, la Francia, sono già umiliate, e non saranno più finché non saranno purgate e ritornate a Me libere ed indipendenti e pacifiche. Nel trionfo puramente apparente che godono, loro già subiscono la più grande delle umiliazioni, ché non loro, ma uno straniero, neppure europeo, è venuto a cacciare il nemico; sicché, se si potesse dire trionfo – ciò che non è – [il trionfo] è dello straniero. Ma questo è nulla. Ora più che mai perdono di più, tanto nel morale quanto nel temporale, perché ciò li farà disporsi a commettere maggiori delitti, a rivoluzioni interne accanite, da sorpassare la stessa tragedia della guerra. E poi, quello che ti ho detto non riguardava solo i tempi presenti, ma anche i futuri, e quello che non si verificherà ora, si verificherà poi. E se qualcuno troverà difficoltà, dubbi, significa che non se ne intende del mio parlare: il mio parlare è eterno come sono Io.
Ora voglio dirti una cosa consolante: L’Italia, la Francia, ora vincono e la Germania perde. Tutte le nazioni hanno delle macchie nere e tutte meritano umiliazioni e schiacciamenti. Ci sarà un parapiglia generale, sconvolgimento dappertutto; col ferro, col fuoco e con l’acqua, con morti repentine, con mali contagiosi, rinnoverò il mondo, farò cose nuove. Le nazioni faranno una specie della torre di Babele, giungeranno a neppure capirsi tra loro; i popoli si ribelleranno tra loro, non vorranno più re; tutti saranno umiliati e la pace verrà solo da Me, e se senti dir: ‘pace’, non sarà vera, ma apparente.
Quando avrò tutto purgato, ci metterò il mio dito in modo sorprendente e darò la vera pace ed allora tutti quelli che saranno umiliati ritorneranno a Me e la Germania sarà cattolica: ho dei grandi disegni su di essa. L’Inghilterra, la Russia e dovunque si è sparso il sangue, risorgerà la fede e s’incorporeranno alla mia Chiesa. Ci sarà il grande trionfo e l’unione dei popoli. Perciò prega; e ci vuole pazienza, perché non sarà così presto, ma ci vorrà il tempo”.
Luisa Piccarreta LdC – Vol. XII 16 Ottobre 1918