
APOSTASIA, ATTI DIVINI, BATTAGLIA ESCATOLOGICA, CHIESA CATTOLICA, IMPOSTURA RELIGIOSA, L'UMANO VOLERE
«NON È IL MONDO AD ESSERE PERICOLOSO MA L’UMANO VOLERE CHE REGNA NEL MONDO»
« Il mondo è pericoloso per viverci! Non tanto a causa di coloro che compiono il male, ma a causa di coloro che guardano e lasciano fare ». (Albert Einstein)
Il peccato di omissione può essere più colpevole dello stesso errore? Sì.
C’è qualcosa di peggio della complicità con il male?
L’indifferenza.
Tacere il bene impedendo alla propria coscienza di legittimare una reazione.
Edmund Burke, statista e scrittore politico inglese (Dublino 1729 ca Beaconsfield 1797) arriva a dire: « La sola condizione per il trionfo del male è l’inattività delle persone che fanno il bene ».
Le tenebre, infatti, proliferano solo laddove permettiamo loro di continuare ad esistere liberamente senza opporre con coraggio la nostra luce, la quale è più potente, superiore alle tenebre stesse dell’umano volere. La superiorità in ogni uomo non è data affatto dalla sua capacità intellettuale di escogitare, ma dalla forza di esprimere questa luce, la luce del volere divino.
Ecco il punto. Abbiamo il dovere morale di reagire e opporci, disobbedire ogni qual volta la nostra coscienza ce ne intima l’urgenza, pena lo spegnersi di questa luce che è causa della: morte interiore.
Ribellarci, è salutare. E ciò è vero per il nostro mondo come per il nostro cuore infiammato dall’amore che è luce: verità.
E quando qualcuno inizia a dire: «Ma cosa possiamo fare? », o « Che cosa volete? Bisogna adattarsi ai tempi in cui si vive! », suona malissimo proprio come una resa al nemico. Una capitolazione.
Noi non siamo schiavi di nessuno, ma piuttosto liberi nella nostra coscienza di reagire con voce alta e forte, autorevole poiché è la luce stessa di Dio a testimoniare in noi la verità dell’amore, quindi: facciamo resistenza!
Imitiamo i martiri. Mai come oggi il loro esempio risulta efficace. Martiri non di sangue (se necessario!) ma della volontà amante, dell’amore. Ovvero i martiri: dell’umano volere. Per far trionfare sulla faccia della terra la luce della adorabile Divina Volontà.
Rimaniamo fino in fondo “persone”, uomini e donne liberi, di convinzione che non mancano di alzarsi in piedi e denunciare tutte le nefandezze che minacciano l’integrità umana, la nostra dignità e quella della nostra famiglia. Di tutti quei principi e valori assolutamente non negoziabili. Fosse anche in modo subdolo!
Come diceva Adriana Pallotti prima di morire: “combattiamo da forti fino alla morte” la buona battaglia di San Paolo (cf. 2Tm 4,1-8; Lc 21,25-33).
Non praevalebunt!
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LA GUERRA D’AMORE DEL CREATORE UMANATO
26 Aprile 1921
“La mia guerra sarà guerra d’amore: il mio Volere scenderà dal Cielo in mezzo a loro; tutti i tuoi atti e quelli degli altri fatti nel mio Volere, faranno guerra alle creature, ma non guerra di sangue: guerreggeranno con le armi dell’amore, dando loro, doni, grazie e pace”.
Continuo il mio stato penoso, il mio dolce Gesù appena è venuto e, tirandomi forte a Sé, mi ha detto:
“Figlia mia, te lo ripeto: non guardare la terra, lasciamoli fare! Vogliono far guerra? La facciano pure! E quando loro si saranno stancati, anch’Io farò la mia guerra.
La loro stanchezza nel male, le loro disillusioni, i disinganni, le perdite subite, li disporranno a ricevere la mia guerra. La mia guerra sarà guerra d’amore: il mio Volere scenderà dal Cielo in mezzo a loro; tutti i tuoi atti e quelli degli altri fatti nel mio Volere, faranno guerra alle creature, ma non guerra di sangue: guerreggeranno con le armi dell’amore, dando a loro, doni, grazie, pace, daranno cose sorprendenti da far stupire l’uomo ingrato.
Questa mia Volontà, milizia di Cielo, con armi divine confonderà l’uomo, lo travolgerà, gli darà la luce per vedere, ma non il male, ma i doni e le ricchezze con cui voglio arricchirlo.
Gli atti fatti nel mio Volere, portando in sé la potenza creatrice, saranno la nuova salvezza dell’uomo e, scendendo dal Cielo porteranno tutti i beni sulla terra, porteranno la nuova era ed il trionfo sulla iniquità umana.
Perciò moltiplica i tuoi atti nella mia Volontà, per formare le armi, i doni, le grazie, per poter scendere in mezzo alle creature e guerreggiarle in amore”.
Poi, con accento più afflitto ha soggiunto:
“Figlia mia, succederà di Me come ad un povero padre, cui [i] figli cattivi non solo lo offendono, ma vorrebbero ucciderlo, e se non lo fanno è perché non lo possono.
Ora, questi figli volendo uccidere il proprio padre, non è meraviglia se si uccidono tra loro, se uno è contro dell’altro, si immiseriscono, giungono a tanto che stanno tutti in atto di perire e, quel che è peggio, neppure si ricordano che hanno il loro padre.
Ora, questo padre, che fa? Esiliato dai propri figli, mentre questi si dibattono, si feriscono, stanno per perire per la fame, il padre sta sudando per fare acquisto di nuove ricchezze, doni e rimedi per i suoi figli e, quando li vede quasi perduti, va in mezzo a loro per farli più ricchi, dona i rimedi alle loro ferite e porta a tutti la pace e la felicità.
Ora, questi figli vinti da tanto amore, si vincoleranno al padre con pace duratura e lo ameranno.
Così succederà di Me.
Perciò nella mia Volontà ti voglio come fida figlia del mio Volere, ed insieme con Me al lavoro dell’acquisto delle nuove ricchezze da dare alle creature. Siimi fedele e non ti occupare di altro”.
[Luisa Piccarreta – Libro di Cielo – XII Volume]

