«SVEGLIATI, O TU CHE DORMI, DESTATI DAI MORTI E CRISTO TI ILLUMINERÀ» (Ef 5,14)
Questa frase di San Paolo possiede una forza indescrivibile e poderosa, giacché contiene l’invito cocente alla vita vera, quella: divina. Le anime stesse che dormono nel sepolcro il sonno profondo della vita umana vengono scosse come sorde e cieche da questo richiamo del Signore: apri gli occhi, svegliati. E seguimi! E non te ne pentirai!
È l’invito alla resurrezione finale. Ma partecipare a questa gloriosa resurrezione per entrare nella vita eterna, dice San Paolo, occorre testimoniare lui, il Cristo, ossia la Verità. Vale a dire che siamo chiamati a operare il bene e condannare apertamente le opere delle tenebre (il male!), del padre della menzogna (cf. Gv 8,44 ).
“Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, poiché di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare. Tutte queste cose che vengono apertamente condannate sono rivelate dalla luce, perché tutto quello che si manifesta è luce. Per questo sta scritto:
«Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà». (Efesini 5,8-14)
Dunque, tutto ciò che è tenebra impedisce di vedere Cristo e le realtà soprannaturali. Pertanto urge svegliarsi. Urge compiere il passaggio dalle tenebre alla luce, il quale si compie e si definisce meglio come il passaggio precipuo: dall’umano volere alla Divina Volontà.
Pasqua infatti significa proprio: passaggio.
E cos’è tenebra? Tutto ciò che la volontà umana produce o genera in termini di pensieri parole, opere e.. omissioni! Poiché siamo impastati dell’original peccato, ogni atto umano, fosse anche il più insignificante genera tenebre. È fisiologico.