«Giustizia per Adriana Pallotti»

L’uomo potrà sfuggire alla giustizia umana, ma non a quella divina”.
(Padre Pio)

Petizione lanciata a 1. contenzioso.tribunale.foggia@giustizia.it (Tribunale di Foggia) 2. Lorenzo Fontana: FONTANA_L@CAMERA.IT (Presidente della Camera dei deputati)

Contro un ignobile sovvertimento della verità: Fiat Justitia.

Sono Luciano Mirigliano, figlio spirituale di Adriana Pallotti ed erede universale della sua grande opera d'apostolato internazionale. Vi invito a lanciare con me un grido d'allarme (cf. Mt 10,27) su una vicenda a dir poco scandalosa che vede protagonista lo spadroneggiamento di un uomo di potere anziché un umile servitore della Chiesa. 

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affinché venga fatta luce su un caso giudiziario clamoroso ché rischia di trasformarsi in una vera e propria ingiustizia indegna. Tuttavia: “L’uomo potrà sfuggire alla giustizia umana, ma non a quella divina” (Padre Pio). Adriana vive per sempre, anche dopo il suo lungo martirio privato. Rimane un dono inestimabile per tutti coloro che l'hanno conosciuta (v. Sequestro Adriana Pallotti).

Perciò non si può accettare in alcun modo che un "consacrato" all'Immacolata che si finge povero, casto e obbediente possa farla franca: così! Con questa nuova Petizione tanto attesa, che vi chiedo di sostenere con forza, riparte ufficialmente fino al 27 Maggio 2024, prima della fatidica sentenza che emetterà il Giudice Civile del Tribunale di Foggia, l'ultima controffensiva per salvare l'Opera della Divina Volontà di questa grande apostola conosciuta anche all'estero e che ha commosso l'Italia quando ha detto: “Padre Manelli mi ha portato via tutto” (v. Rai 1 dal min 14:24).

Questa è una guerra accanita contro chi difende strenuamente la giustizia e che perdura ormai da troppo tempo (12 anni!), poiché è in atto un tracotante sovvertimento della verità per mezzo della persecuzione. [...]

L'Ordine dei Frati Francescani dell'Immacolata, a parte i molti scandali, vanta anche un patrimonio economico finanziario da capogiro, oltre sessanta miliardi di vecchie lire (cf. articoli di giornale).

Io sono di Ferrara e ho conosciuto i Francescani dell’Immacolata prima dell’allontanamento dell’ex generale padre Manelli e non comprendevo all’inizio le vere ragioni dell’intervento della Santa Sede così mi schierai a favore di padre Manelli. Dopo mesi molti fedeli della mia zona negli incontri di preghiera mi dissero che dietro la falsa santità di padre Manelli c’era un fanatismo, un delirio di onnipotenza, una ricchezza economica elevatissima. Non voglio aggiungere altro di gravissimo che mi hanno detto ..”

Qui: Testo completo

P.S. Si avvisa che questa “Petizione" ha lo scopo di creare una mobilitazione in vista della sentenza del 27 Maggio 2024, giacché oltre ad essere stata boicottata su Change.org, ha subito pesanti attacchi informatici anche su tutte le altre piattaforme dov'è stata rilanciata tra cui: CitizenGo. Pertanto si chiedono molte preghiere! Coloro che desiderano sostenere questa causa con una Donazione ora possono farlo anche tramite IBAN intestato a Luciano Mirigliano: IT18Q0306909400000041658133

Adriana Pallotti, la centenaria figlia spirituale di Padre Pio, è rimasta vittima di un clamoroso raggiro. Di un plagio e una prevaricazione tale che l'hanno indotta in errore per mano di un "religioso", tal padre Stefano Maria Manelli, il fondatore dei Francescani dell'Immacolata. Il quale famigerato, dopo averle smantellato passo passo e distrutto la Onlus di cui era Presidente, ossia la “Fondazione della Divina Volontà di Adriana Pallotti”, che racchiudeva tutti i beni dell'Opera della Divina Volontà (una vita!), abusando della sua buona fede, dell'ingenuità di una persona anziana nata cieca, le prepara il colpo di grazia.

Il machiavellico Manelli servendosi di un'altra tizia, una delle tante “buone” samaritane complici, tale Dora de Salvia, la stessa tesoriera della Fondazione nonché Dir. della BCC di San Giovanni Rotondo, dopo un lungo lavorio spinge l'invalida a firmare contro la propria volontà l'atto di donazione a titolo gratuito dell'Opera della Divina Volontà, spogliandola così di tutti i beni immobili di sua proprietà, un'eredità cospicua. Oltretutto il misfatto è avvenuto, in modo circospetto, presso lo studio di un Notaio famigliare di una delle suore, lontano dal comune di residenza della Pallotti (Elena Calice, Orta Nova). E come se non bastasse, all'età di «96 anni» l'invalida Adriana ha ricevuto da costui anche un: Telegramma di sfratto (vedasi Avv. R. Bevilacqua)
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Tal Consacrato all’Immacolata, in virtù di un patrimonio economico finanziario da capogiro (oltre 60 miliardi di vecchie Lire), comprendente “stazioni radio televisive con una casa editrice mariana internazionali, un collegio teologico di frati e suore, dottori e maestri di Teologia capaci di preparare studi e conferenze sulla spiritualità della Piccarreta”, ha illuso Adriana Pallotti, promettendole di prendersi cura alla morte di lei non solo della “diffusione planetaria del carisma del Divin Volere”, tra l’altro differente da quello francescano, ma anche del “processo di beatificazione e canonizzazione di Luisa Piccarreta”. Domanda: come può un consacrato accumulare una tal cifra astronomica, forse ha adottato lo stesso sistema usato con la Pallotti?

Con la complicità di suore e frati, l’inerme ed indifesa figlia spirituale di Padre Pio, Adriana venne progressivamente indotta a credere che i Francescani dell’Immacolata avrebbero realmente fatto progredire la sua grande e lunga missione di apostolato (oltre 70 anni!) sviluppando il carisma del Divin Volere nel mondo.

Nella lettera autografa in risposta a quella della Pallotti, l’autore del raggiro, “Padre” Manelli in data 23 Settembre 2012, data di morte di Padre Pio, scelta non a caso ma per esercitare una azione di plagio sulla sua preda, malcapitata, confermava l’ignobile sua macchinazione:

Io Le posso dire subito che per un mirabile disegno della Provvidenza e sicuramente per l’intervento paterno di San Pio Lei ebbe l’ispirazione di affidare l’Opera del Divin Volere all’Istituto Religioso dei Francescani dell’Immacolata (Frati e Suore), fioriti dal ceppo di San Francesco e di San Pio da Pietrelcina di cui ci sforziamo di essere figli spirituali devoti e grati… ” (v. Lettere).

Dulcis in fundo, due anni dopo il tentativo di sfratto, giungono a commettere addirittura il delitto di sequestro di persona (Art. 605 c.p.p.); servendosi questa volta del Capo dei Servizi Sociali della Giunta Comunale Pompilio, la dr.ssa Rosa Merla, la quale era riuscita nel frattempo a farsi nominare Amm. di Sostegno della Pallotti dal Giudice Tutelare dr.ssa Luisa Trigiani, che ha (o)messo tutto a tacere. “Per noi è stato il terrore della vita nostra", racconta una madre da San Giovanni Rotondo, vittima del Capo dei Servizi Sociali (cf. "Gli orrori di Bibbiano"). 

Nomina utilizzata ad hoc come grimaldello per lo smantellamento completo dell'Opera, fino a staccare la spina a tutte le utenze, in particolare l'Acquedotto. Impulso partito dietro l'egida di padre Manelli attraverso la superiora delle suore FI madre Maria Gabriella Jannelli.

Alla persecuzione ininterrotta contro l'Opera della Pallotti partecipano attivamente da anni anche sedicenti “parenti di Padre Pio”, poiché coinvolti dopo essere stati  smascherati negli scandali di padre Manelli, il frate di Frigento esautorato dalla Santa Sede.

Sono i vicini di casa, i dirimpettai alla proprietà della Pallotti, la famiglia grifagna del dott. Angelo Cavalluzzo, un'insospettabile associazione a delinquere pluriquerelata per Stalking, minacce di morte e lancio di oggetti pericolosi (v. Anna Cavalluzzo ed Emilio Pompilio, già condannato). Segnalati alla Procura presso il Tribunale di Foggia.

Tuttavia il raggiro si è consumato in modo vile e sottile con artificio scientifico, poiché vi sono tutte le prove documentali per dimostrarlo: efficacemente. Ecco il punto. Ci troviamo di fronte ad un attentato al principio stesso della Giustizia: l'onestà.

Molto più (grave!) perché eseguito da un uomo di Chiesa che indossa i paramenti sacri: un “sacerdote". Il quale è riuscito non solo a prendersi giuoco di un'umile indifesa, la cui opera d'apostolato voluta da Padre Pio viene trattenuta in ostaggio (da 12 anni!), ma addirittura a calpestare anche la stessa Giustizia che reclama con forza e autorità i propri diritti di verità.

Tutto ciò è davvero inaccettabile. Pertanto, con questa Petizione si chiede direttamente al Signor Giudice di smascherare in modo legale un'impostura che dura da troppo tempo, oramai. In nome della verità sia fatta Giustizia. (Cf. Mt 6,33)

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