Missione

 

“IL RICHIAMO DELLA CREATURA NELL’ORDINE, AL SUO POSTO E NELLO SCOPO PER CUI FU CREATA DA DIO”

 

Initium Sapientiae timor Domini.

Dopo l’inaspettato traguardo raggiunto, migliaia di visualizzazioni da tutto il mondo su 3fiat.blogspot.it dedicato al Carisma della SdD Luisa Piccarreta, ecco il nuovo sito della Casa di Preghiera per il Regno della Divina Volontà in San Giovanni Rotondo: luisapiccarreta.it

La sua nascita conferma ancora una volta, sempre più la grande profezia di Padre Pio sulla Santa di Corato, che va estendendosi a macchia d’olio a tutte le latitudini della terra ed in ogni continente sotto il cielo stellato. Poiché annuncia la “luce” dei tempi nuovi (cfr. CCC n. 675).

“Io girai e rigirai la terra, guardai una per una tutte le creature, per trovare la più piccola fra tutte. Fra tante trovai te, la più piccola fra tutte. La tua piccolezza mi piacque e ti scelsi, ti affidai ai miei angeli affinché ti custodissero, non per farti grande, ma perché custodissero la tua piccolezza; ed ora voglio incominciare la grande opera del compimento della mia Volontà. Né con ciò ti sentirai più grande. Anzi, la mia Volontà ti farà più piccola e continuerai ad essere la piccola figlia del tuo Gesù. La piccola figlia della mia Volontà”. [Gesù a Luisa – LdC XII Vol. 23 Marzo 1921]

E tu «Luisa», bambina, piccola figlia della Divina Volontà sarai chiamata grande dall’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo il Libro di Cielo, le conoscenze della salvezza. Le verità divine e la scienza del vivere nella sua adorabile Divina Volontà [cfr. Lc 1,68-79].

“Parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Sta scritto infatti: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano.” (1 Cor 2, 7-9)

La piccolezza è segno di predilezione da parte di Dio. Sì, è simbolo di tenerezza. Giacché solo i piccoli riescono a fare cose davvero grandi, nell’amore.

Ecco la Missione terrena e straordinaria di questa grande opera di apostolato cattolico sorta in Italia, il paese del poverello d’Assisi, Dante, Leonardo, Cristoforo Colombo ecc. Il mio paese.

È la divulgazione, la conoscenza delle verità eterne che Gesù ha rivelato alla piccola Luisa dopo «6000 anni» per giungere alla vera e perfetta Santità. Quella che possedeva Adamo innocente prima di precipitare dal più alto grado di tutte le felicità divine nell’abisso di tutte le miserie dell’umano volere.

Ecco il punto. Un solo Dio, un solo amore, un solo Volere: la Santissima Trinità.

Di seguito alcuni estratti fondamentali che testimoniano la nostra Missione, il valore indiscusso di tale sapienza divina e altissima:

Io ci vedo una Scienza sublime e divina, sebbene ancora non la penetro per intero atteso la scarsezza della mia intelligenza.
Sono scritti che ormai bisogna farli conoscere al mondo. Credo che grandi beni produrranno. Per quanto sublime è questa Scienza del Divino Volere, altrettanto questi scritti di una dettatura celeste, la presentano chiara e limpida. Ma a parer mio nessuno umano ingegno avrebbe potuto formularli.”  (Sant’Annibale Maria Di Francia)

Riscontra quante vite di Santi vuoi, o libri di dottrine: in nessuno troverai i prodigi del mio Volere operante nella creatura e la creatura operante nel Mio. Al più, troverai la rassegnazione, l’unione dei voleri, ma il Volere Divino operante in essa ed essa nel Mio, in nessuno lo troverai. Ciò significa che non era giunto il tempo in cui la mia Bontà doveva chiamare la creatura a vivere in questo stato sublime. Anche lo stesso modo come ti faccio pregare non si riscontra in nessun altro.” (Gesù a Luisa – LdC XIV Vol. 6 Ottobre 1922)

Quanto è necessario che le conoscenze sul mio «Fiat» si conoscano! Non solo, ma che si faccia conoscere che la mia Divina Volontà vuole già venire a regnare come in Cielo così in terra in mezzo alle creature, e ai sacerdoti, come novelli profeti, tocca il compito di fare da trombettieri con la parola, con lo scritto e con le opere, per far conoscere ciò che riguarda il mio «Fiat» Divino, né sarà minore il loro delitto di quello dei profeti se avessero nascosto la mia Redenzione. Col non occuparsi, per quanto possono, di ciò che riguarda la mia Divina Volontà, saranno loro causa se un tanto bene non sia conosciuto né ricevuto dalle creature, e soffocare il regno della mia Divina Volontà, tener sospeso un bene sì grande che non vi è altro simile ad esso, non è forse un delitto? Perciò, ti raccomando, da parte tua non omettere nulla e prega per quelli che si devono occupare di far conoscere un tanto bene.” (Gesù a Luisa – LdC XXV Vol. 13 Gennaio 1929)

«È tanta  l’altezza  della perfezione dell’anima disfatta nel mio Volere,  che giunge  ad operare come Dio. E questo non  è meraviglia, perché siccome non  vive più la sua volontà in essa, ma la Volontà di Dio medesimo, cessa ogni stupore se vivendo con questa Volontà possiede la Potenza, la Sapienza, la Santità e tutte le altre virtù che contiene lo  stesso Dio.

Basta dirti,  per fare che  tu t’innamori e cooperi  quanto puoi da parte tua per giungere a  tanto, che l’anima che giunge a vivere del solo mio Volere è regina di tutte le regine ed il suo trono è tant’alto,  che giunge fino al trono dell’Eterno. Ed entra nei segreti dell’Augustissima Triade e partecipa all’amore reciproco del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Oh! Come tutti gli Angeli e Santi la onorano, gli uomini l’ammirano e i demoni la temono, scorgendo in lei l’Essere Divino!”

“Ah! Signore, quando mi farete  giungere a questo, perché da me niente posso!”
Or, chi può  dire ciò che il Signore infondeva in me con luce intellettuale su questa uniformità di voleri? È tanta l’altezza dei concetti, che  la mia lingua non  bene dirozzata, non ha parole come  esprimerli.   Appena ho potuto dire questo poco, sebbene spropositando, di ciò  che il Signore  con luce vivissima mi fece comprendere». (Gesù a Luisa – LdC –  Lo stato più sublime è il disfare il nostro volere umano nel Volere di Dio. È vivere della sua Volontà – III Vol. 21 Maggio 1900)

Elogio della Croce.

Diletto mio, chi ti può dire che cosa è la Croce? Solo la tua bocca può degnamente parlare della sublimità della Croce. Ma giacché lo volete che parli io, pure lo faccio. La Croce sofferta da Voi mi liberò dalla schiavitù del demonio e mi sposò alla Divinità con nodo indissolubile; la Croce è feconda e mi partorisce la grazia; la Croce è luce, mi disinganna del temporale e mi svela l’eterno; la Croce è fuoco e mette in cenere tutto ciò che non è di Dio, fino a svuotarmi il cuore di un minimo filo d’erba che possa starci. La Croce è moneta d’inestimabile prezzo, e se io avrò, Sposo Santo, la fortuna di possederla, mi arricchirò di monete eterne, fino a rendermi la più ricca del Paradiso, perché la moneta che corre in cielo è la Croce sofferta in terra.

La Croce non solo mi fa conoscere me stessa, ma mi dà la conoscenza di Dio. La Croce m’innesta tutte le virtù. La Croce è la nobile cattedra dell’increata Sapienza, che m’insegna le dottrine più alte, sottili e sublimi; sicché, la sola Croce mi svelerà i misteri più nascosti, le cose più recondite, la perfezione più perfetta nascosta ai più dotti e sapienti del mondo.

La Croce è qual acqua benefica che non solo mi purifica, ma mi somministra il nutrimento alle virtù, me le fa crescere, ed allora mi lascia quando mi riconduce all’eterna Vita. La Croce è qual rugiada celeste che mi conserva e mi abbellisce il bel giglio della purità; la Croce è l’alimento della speranza; la Croce è fiaccola della fede operante; la Croce è quel legno solido che conserva e fa mantenere sempre acceso il fuoco della carità; la Croce è quel legno asciutto che fa svanire e mette in fuga tutti i fumi di superbia e di vana gloria e produce nell’anima l’umile viola dell’umiltà; la Croce è l’arma più potente che offende i demoni e mi difende da tutti i loro artigli. Sicché, l’anima che possiede la croce, è d’invidia e d’ammirazione agli stessi angeli e santi; di rabbia e di sdegno ai demoni.

La Croce è il mio Paradiso in terra, di modo che se il Paradiso di là, dei beati, sono i godimenti, il Paradiso di qua sono i patimenti. La Croce è la catena d’oro purissimo che mi congiunge a Voi, mio Sommo Bene, e forma l’unione più intima che dar si possa, fino a far scomparire l’essere mio, e mi trasmuta in Voi, mio oggetto amato, tanto da sentirmi perduta in Voi e vivere della vostra stessa vita”. (Luisa Piccarreta – LdC III Vol. 2. 12. 1899)

 
Fiat Voluntas Tua

Dott. Luciano Mirigliano