«UN PALESE TRADIMENTO DEI DOVERI DEI VESCOVI: CHE NE AVETE FATTO DEL VOSTRO MINISTERIUM?»
Eccellenza, Eccellenze,
a 65 anni, posso ben ringraziare Dio del dono del sacerdozio quale partecipazione all’unico sacerdozio di suo Figlio incarnato, il Signore nostro Gesù Cristo. Ringrazio Colui che mi ha scelto e non lasciato perdere, nonostante miei errori e cedimenti; il grazie è perciò riconoscimento della grazia che mi è stata e mi è usata e del fatto stesso che mi è stata e mi è usata grazia. Ricordo spesso, a tal proposito, le parole di un mio antico padre spirituale: «Rèspice Ducem!», «Fissa lo sguardo su Colui che ti guida!», «e non sarai sopraffatto dallo scoraggiamento». In effetti, è così: la consapevolezza delle colpe potrebbe frenare, e non poco, lo slancio verso il Salvatore; ma, una volta affidati a lui, «veritas et gratia» sgorgano abbondanti nell’anima. Illuminati dalla verità e sostenuti dalla grazia, abbiamo libertà e forza sufficienti per fare della nostra polvere argilla che Egli modella nella costruzione dell’edificio spirituale, il nuovo Tempio e il regno del Padre, al quale infine consegnerà ogni cosa, e noi in Lui. Con questa forza dello Spirito Santo, con animo sereno, fraterno e forte, schietto nella contemplazione della verità, vi prego di ascoltarmi e leggermi.
Da un anno e mezzo la stragrande maggioranza dei fedeli cattolici italiani è sconcertata e scandalizzata dai vostri incomprensibili silenzi, dal vostro non saperci indicare più un cammino di Fede; sembrate, a tutti gli effetti, sale che ha perso il sapore e, come dice Cristo, «a null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini». Avete ceduto pressoché in tutto a quello che vi chiedeva, e continua a suggerirvi, il Governo italiano. Avete trasformato (almeno all’apparenza e in foro esterno) la Chiesa da realtà divina a società manipolabile da un Governo, fatto sociale che ben poche altre volte si era verificato nella bi-millenaria vita terrena della Chiesa e, comunque, mai con una reazione, da parte dei vescovi, di così appiattito silenzio. Vi è stato dato l’ordine di tacere? Vi è stato dato l’ordine di far credere in una pandemia che è scientificamente dimostrato non essere tale? Volete continuare a farci credere quello che ormai tutti o quasi sanno essere falso? Io stesso, nel mio piccolo, ricevo ogni giorno decine e decine di video, registrazioni e riflessioni (ogni giorno) che dimostrano quanto in realtà sta succedendo; non mi direte che voi ne ricevete meno di me, un semplice sacerdote, o di un semplice laico? Scomparsi, siete scomparsi! Neve sciolta al sole, dove siete finiti come vescovi? Come vescovi che siano vescovi?
Da tale silenzio e assenza di parole di Fede, da tale mancanza di voce propositiva di cammini di Fede nel presente, dalle quotidiane testimonianze di una pusillanimità che non ci saremmo mai aspettati da voi, per certi aspetti persino di complicità con i poteri forti e gli esponenti del Nuovo Ordine Mondiale, della massoneria e delle grandi lobby finanziarie, i fedeli ricavano una sensazione di scandaloso abbandono. Ma questa prova spirituale, per quanto dolorosissima, sarebbe forse ancora accettabile o perdonabile se – a fronte di tali silenzi complici – non dovessero constatare e sentire parole che sono, e portano all’evidenza, fuori dalla verità, in un palese tradimento dei doveri, cioè dei ministeria che, tipici, Cristo vi ha affidato, rendendovi partecipi della pienezza del munus dell’Ordo sacerdotalis. Mi riferisco esplicitamente al vostro ministerium docendi e al ministerium regendi. Che ne avete fatto, che ne state facendo?
Non serva ricordi a voi – pur dato e non concesso (visto l’andazzo) che siate sufficientemente preparati nel munus che avete ricevuto – che l’aborto volontario è un atto intrinsecamente omicida e non ci può essere alcuna ratio di salus publica che lo renda moralmente lecito; eppure, avete permesso e addirittura spinto e spingete i fedeli a iniettarsi un siero genico la cui creazione di laboratorio comporta l’espianto di cellule da un feto vivente, con la diretta e violenta soppressione dello stesso. Avete avuto e continuate ad avere la faccia tosta di dire che questo è un atto d’amore? Ma, anime sante, non vi accorgete d’avere la mente ottenebrata dal peccato? Basta con le menzogne, basta con gli scandali, con le quali e i quali tradite voi stessi e il ministerium docendi affidatovi da Cristo capo!
Passiamo al ministerium regendi: avete dato disposizioni, e continuate a darle, che non stanno né in cielo né in terra; un solo esempio: l’obbligo della mascherina, straccetto che è accertato essere non solo disutile ma dannoso alla salute. Come mai siete diventati così vilmente accondiscendenti e puerilmente succubi del Governo italiano? Siete dei compromessi? Siete dei ricattati? E come avete potuto dare disposizione ai giornali cattolici, e ai mass media da voi controllati, di piegarsi non alla verità ma al Governo? Ci state trasformando in una Chiesa di Stato, come nel regime comunista cinese? Con tutti i vostri studi, con tutta la vostra autorevolezza non siete stati capaci di vedere quello che vede un semplice prete di montagna? Ma non vi vergognate? «Se sbaglio mi corriggerete», e sarò felice di ascoltare le vostre ragioni e spiegazioni; ma se non siete in grado di farlo, per l’amor di Dio e delle anime, convertitevi, una buona volta!
Laudetur Jesus Christus!
don Floriano Pellegrini – Lettera ai vescovi della Conferenza Episcopale Italiana [cf. «ALL’ULTIMA ORA TRE QUARTI DELLA CHIESA RINNEGHERÀ CRISTO»]