APOSTASIA,  BATTAGLIA ESCATOLOGICA,  CHIESA CATTOLICA

«C’ERA UNA VOLTA: LA CHIESA»

Oggi 29 Settembre, 2024.

La serietà e la grandezza di questo giorno associato a questa festa solenne in onore degli arcangeli San Michele, San Gabriele e San Raffaele ci fanno rammentare che ci fu un tempo in cui ogni Cristiano sapeva di essere in guerra.

Era pacifico. Il popolo cattolico della Chiesa militante sapeva benissimo da generazioni e generazioni di essere in battaglia contro i nemici della fede, quindi dell’anima: il mondo, la carne e Satana. Questo sentimento genuino, prima dell’epoca attuale dell’apostasia dilagante, era condiviso nelle famiglie di quasi tutti i battezzati, che diventavano poi soldati di Cristo. Fino all’ultimo respiro della vita, sul letto di morte, nessuno dimenticava di essere in guerra, di vivere talvolta in una lotta tremenda.

Il Catechismo lo ha sempre insegnato, leggasi il capitolo 409:

La drammatica condizione del mondo che “giace” tutto “sotto il potere del maligno” ( 1Gv 5,19 ), [Cf 1Pt 5,8 ] fa della vita dell’uomo una lotta: Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta incominciata fin dall’origine del mondo, che durerà, come dice il Signore, fino all’ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l’uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con l’aiuto della grazia di Dio [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 37].

Anche San Paolo lo afferma: “ho combattuto la buona Battaglia. Ho conservato la fede” (cf. 2Tm 4,6-8.16-18).

E la Madonna a La Salette ci ha parlato così, accoratamente: “Combattete, figli della luce, voi, piccolo numero che ci vedete; perché ecco il tempo dei tempi, la fine delle fini. “

Dal Confiteor al rito dell’incensazione, sino all’accompagnamento delle anime dei defunti il nome di San Michele veniva invocato con vera fede e passione.

“Poiché tu sei colui che plana al di sopra di ogni comando, di ogni potenza, di ogni forza e dominazione…; a Te fanno corteo migliaia di migliaia di miriadi di miriadi di angeli, di arcangeli, di Troni, di Signorie, di Potenze, di Dominazioni, vicino a te stanno due augusti Serafini dalle sei ali di cui con due nascondono i volti…”. (Anafora di oblazione del vescovo Serapione, metà del IV secolo)

Ai suoi tempi, Papa Leone XIII aveva obbligato i sacerdoti a recitare al termine della Messa la preghiera a San Michele, prima che venisse abolita come tante altre trovate del diavolo:

Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.”

Occorre sempre tenere a mente che l’11 settembre 1683 (il primo 11 Set), l’esercito Cristiano condotto dal re di Polonia Giovanni III Sobieski sconfisse lo sterminato esercito dei turchi Ottomani cavalcando con le ali di San Michele arcangelo e l’immagine della Madonna di Loreto sulle bandiere.

Oggi invece, ahimè, non si usa più invocarlo, poiché la guerra è divenuta innanzitutto contro i falsi cattolici, i pastori, i sacerdoti, i religiosi e i laici che non credono più, tutti preda della pastura dei diavoli che dominano il mondo e la Chiesa.

La mia esperienza. Stasera sono andato all’ultima celebrazione eucaristica, nel Santuario di Santa Maria delle Grazie, laddove Padre Pio ha celebrato la sua ultima Messa. Colui che ha combattuto corpo a corpo contro i demòni dell’inferno vincendo tutte le battaglie.

L’omelia è stata a dir poco uno scandalo (l’ennesimo oramai!), sembrava un incontro di psicoterapia di gruppo a porte aperte, dove ognuno poteva partecipare per dire la sua (tipico dei raduni evangelico – protestanti). E il Sangue di Cristo che lava i peccati degli uomini ? No. Di quello non se ne parla più giacché quel “povero” frate (fra Pasquale Cianci) che ha celebrato non ha neppure minimamente ricordato la data di oggi in onore dei santi arcangeli, in particolare di San Michele essendo noi a pochi passi dalla grotta garganica. Uno che cita spesso Sanremo e Tiziano Ferro, anziché i Novissimi (morte, giudizio, inferno e paradiso), non credo abbia tutta questa voglia o affinità per parlarne.

Ecco il punto. Non si può più entrare sereni in questi luoghi spiritualmente asfissianti senza turarsi il naso e le orecchie, poiché lo spirito modernista e bergogliano regna sovrano.

Siamo allo sfacelo più totale: apostàtico. Tempi terribili per la Chiesa. Solo la Divina Volontà guiderà il suo popolo al sicuro e fuori dal guado del modernismo, lontano dal mare insidioso delle corrotte passioni dell’umano volere di una gerarchia che ha rinunciato a difendere Cristo, la verità, in una Chiesa umana troppo umana. Che conduce le anime alla perdizione eterna.

Lamenti di Gesù per i Sacerdoti

Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre amabile Gesù appena è venuto e mi ha detto: “Figlia mia, le creature vogliono sfidare la mia Giustizia, non vogliono arrendersi e perciò la mia Giustizia fa il suo corso contro la creatura e queste di tutte le classi. Neppure [ne sono esclusi] quelli che si dicono miei ministri, e forse [questi] più degli altri! Che veleno tengono e avvelenano chi li avvicina! Invece di mettere Me nelle anime, vogliono mettersi loro, vogliono farsi circondare, farsi conoscere, ed Io ne resto da parte.

Il loro contatto velenoso invece di raccogliere le anime, Me le distraggono; invece di ritirate, le rendono più libere, più difettose, tanto, che si veggono anime che non hanno contatto con loro più buone, più ritirate. Sicché non posso fidarmi di nessuno; sono costretto a permettere che i popoli vadano lontano dalle chiese, dai Sacramenti, affinché il loro contatto non Me le avveleni di più e le renda più cattive. Il mio dolore è grande, le piaghe del mio Cuore sono profonde. Perciò prega ed, unita con quei pochi buoni che ci sono, compatisci il mio acerbo dolore”.

[Luisa Piccarreta, Libro di Cielo, XII Vol. 4 Settembre 1918]

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