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LUISA PICCARRETA: «SAN PAOLO → NESSUNO VI INGANNI IN ALCUN MODO!

Cose da fine del mondo. I “novissimi” secondo Francesco.

Sull’importante quotidiano “la Repubblica” di cui è fondatore, Eugenio Scalfari, autorità indiscussa del pensiero laico italiano, lo scorso 9 ottobre è tornato a riferire così quella che egli ritiene una “rivoluzione” di questo pontificato, raccolta dalla viva voce di Francesco nel corso dei frequenti colloqui che ha con lui:

Papa Francesco ha abolito i luoghi dove dopo la morte le anime dovrebbero andare: inferno, purgatorio, paradiso. La tesi da lui sostenuta è che le anime dominate dal male e non pentite cessino di esistere, mentre quelle che si sono riscattate dal male saranno assunte nella beatitudine contemplando Dio”.

 

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«Fin dall’inizio del suo pontificato, Francesco ha concesso a Eugenio Scalfari diverse occasioni di dialogo, dando possibilità al fondatore di Repubblica di costruire interviste più o meno testuali.

Nel dicembre 2013, quindi pochi mesi dopo l’elezione al Soglio di Pietro del cardinale Jorge Mario Bergoglio, il Barbapapà del giornalismo italiano aveva già deciso che «un Papa che abolisse il peccato ancora non si era visto».

Questa mattina, 9 ottobre 2017, Scalfari ha commentato su Repubblica l’ultima fatica editoriale di monsignor Vincenzo Paglia, corredandola di alcuni commenti che deriverebbero dalla assidua frequentazione tra lui e Francesco.

Con una certa coerenza rispetto al fatto che questo Papa, a dire di Scalfari, avrebbe abolito il peccato, ora ci viene riportato che «Papa Francesco, preceduto in questo da Giovanni XXIII e da Paolo VI ma con una forza più rivoluzionaria rispetto alla teologia ecclesiale, ha abolito i luoghi dove dopo la morte le anime dovrebbero andare: Inferno, Purgatorio, Paradiso. Duemila anni di teologia si sono basati su questo tipo di Aldilà che anche i Vangeli confermano». Ma ora le cose non sono più così, dice Scalfari.

E insiste: «Papa Francesco – lo ripeto – ha abolito i luoghi di eterna residenza nell’ Aldilà delle anime. La tesi da lui sostenuta è che le anime dominate dal male e non pentite cessino di esistere mentre quelle che si sono riscattate dal male saranno assunte nella beatitudine contemplando Dio. Questa è la tesi di Francesco ed anche di Paglia».

Dal Vaticano non è mai arrivata alcuna smentita alle chiacchierate di Scalfari che cita Bergoglio. Però a suo tempo la Libreria editrice vaticana, casa editrice della Santa Sede, ha inserito alcune interviste del Papa al fondatore di Repubblica in un testo intitolato: Interviste e conversazioni con i giornalisti.» 

 

lanuovabq.it

 

CHI SI DONA A GESÙ IN VITA, GESÙ SI DONA A LEI IN MORTE E LA ESENTA DAL PURGATORIO.
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Questa mattina trovandomi sommamente afflitta per la perdita del mio adorabile Gesù, quando al meglio si ha fatto vedere nel mio interno, che tutto riempiva la mia persona, cioè la mia testa, le mie braccia, e così di tutto il resto. E mentre ciò vedevo mi ha detto, quasi volendomi spiegare il significato
del come si faceva vedere:
Figlia mia, perché t’affliggi essendo Io il padrone di tutta te? E quando un’anima giunge a rendermi padrone della sua mente, delle braccia, del cuore e dei piedi, il peccato non può regnare, e se qualche cosa involontaria vi entra, essendo Io il padrone, e l’anima stando sotto l’influsso della mia padronanza, sta in continua attitudine di purgazione e subito ne esce.
Oltre di ciò, essendo Io santo, [le] riesce difficile ritenere in sé qualche cosa che non è santa; di più, avendomi dato tutta se stessa in vita, è giustizia che Io le doni tutto Me stesso in morte, ammettendola senza alcun ritardo alla visione beatifica. Onde, chi tutto a Me si dona, le fiamme del Purgatorio non hanno a che fare con essa”.
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[Luisa Piccarreta, Libro di Cielo, V vol. 3 Luglio 1903]