«COME COLPIRE AL CUORE L’ITALIA, ANCORA UNA VOLTA. LA REGINA DELLE NAZIONI»
C’è una nuova emergenza in Italia, sotto gli occhi di “tutti”, che rischia davvero di farci scomparire definitivamente come popolo e come Nazione, culturalmente e geneticamente. Si tratta dell’ingannevole flusso migratorio preparato al arte da nemici molto astuti, al fine di sostituirci, cancellarci a livello identitario. Una minaccia reale sempre più evidente. Un vero e proprio pericolo sociale.
Una nuova forma di “coronavirus” minaccia le nostre città, le nostre vie e le nostre case, la nostra società ma in modo più subdolo. Giacché sono coinvolti molti “attori” nella neo farsa pagana. Insospettabili!
È in atto non solo un periodo di instabilità politica e sociale con varie strategie della tensione, sopratutto a livello internazionale, ma anche la più infamante sostituzione etnica e religiosa del patrimonio Italia, regina delle nazioni. Un affronto che mira al suo “isolamento” storico-antropologico, ossia alla distruzione chirurgica delle sue patrie glorie, delle sue vittorie realizzate sia in campo artistico-culturale che scientifico. Dalla pittura alla letteratura, dalla filosofia alla teologia, etc.
Sono i suoi infiniti successi, conquistati eroicamente, di un passato indiscusso, il cui contributo mondiale, eccellente, è finito ora tra le mani indegne di esperti proditori.
Sotto lo stillicidio di “professionisti” del nulla che nulla hanno a che spartire con il patrimonio inestimabile di questa nostra grande nazione scelta da Dio a guidare il mondo dal punto di vista della civiltà e della morale, poiché l’hanno “svenduta” allo “straniero” insieme al suo popolo attraverso un lento e ignominioso processo modernista fatto di “licenze” [di licere, far diventare lecito l’illecito; vedasi la neo concezione filosofico-politica dei c.d. diritti umani] e islamizzazione.
Prima dell’attuale rovinoso declino, eravamo iI Paese più cattolico al mondo, tuttora sede del vicario di Cristo.
Da parte sua, la Chiesa non può mai esimersi dal dire la verità sull’uomo e sul mondo, ricorrendo quando necessario anche ad un linguaggio schietto, che può suscitare qualche iniziale incomprensione. La verità però non è mai disgiunta dalla carità, che alla radice ha sempre la preoccupazione per la vita e il bene di ogni uomo e donna. D’altronde, nella prospettiva cristiana, la verità non è l’affermazione di principi astratti e disincarnati, ma l’incontro con la persona stessa di Cristo, che vive nella comunità dei credenti. Così la verità non ci allontana, anzi ci consente di affrontare con miglior vigore le sfide del nostro tempo, come le migrazioni, l’uso etico dell’intelligenza artificiale e la salvaguardia della nostra amata Terra. Sono sfide che richiedono l’impegno e la collaborazione di tutti, poiché nessuno può pensare di affrontarle da solo. [DISCORSO DEL SANTO PADRE LEONE XIV]
Per sostituzione etnica si può intendere anche il lento processo di mandare via qualcuno, cacciare di casa il padrone, vale a dire il legittimo proprietario di un immobile sostituendone le famiglie:
Migranti, via libera al nuovo decreto flussi: 500mila ingressi regolari nei prossimi tre anni.
Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto flussi per il triennio 2026-2028. Il provvedimento stabilisce l’ingresso regolare di 500mila lavoratori stranieri, tra stagionali, non stagionali, colf e badanti. Previsti incentivi per i Paesi di origine che collaborano nel contrasto alla migrazione irregolare.
E come si fa ad accettare una politica del genere, suicida, che va contro le proprie radici cristiane e una classe di politicanti simili, “omicidi”, che uccidono la vita e la dignità dei propri figli nel grembo del Paese?!
Le famiglie italiane sono allo stremo, oramai, quasi “affamate”. Il Paese è in ginocchio anche economicamente, e le minacce addirittura di un possibile crollo del sistema finanziario dell’euro dollaro si fanno sempre più reali ed epocali.
È il pacchetto completo del famigerato piano Kalergi, di una politica divenuta “nostrana”, no stop. Sono i buon “Samaritani” della “destra” italiana, Meloni con Salvini & co. (vedasi: 2 giugno 1992, Mario Draghi, la svendita dell’Italia sul Britannia, il panfilo della regina Elisabetta), che superano di gran lunga i comunisti della sinistra bolscevica, giacché promettevano di mettere al primo posto gli “elettori” italiani. Basterebbe questo per individuare quale strategia è in atto per distruggere il nostro tessuto vitale e sociale del Paese, un tempo la quarta potenza economica al mondo.
Non sono riusciti con la farsa pandemica, ora ci riprovano colpendo i poveri salari degli italiani al fine di svalutare il loro lavoro insieme ai loro risparmi, fermi in conto deposito, già minacciati dalla Von der Leyen per il riarmo dell’Europa contro la Federazione Russa, insomma trattati peggio di quelli che entrano “clandestinamente” in Italia con i barconi delle ong “bergogliane” (di G. Soros!), un’orda senza volto, il cui “greggio” non si sa dove venga estratto. Ma soprattutto a quale scopo (BASILICATA: all’ex zuccherificio si addestrano extra comunitari?).

Prima ti chiedono il voto e poi ti scaricano all’ultimo posto, tra gli scarti di un orda di individui senza arte né parte. Ecco le promesse moschicida dei saltimbanco della politica italiana.
Se dovesse scoppiare anche la guerra civile, dobbiamo ricordarci da dove è partita e chi ha dato impulso. È necessaria una rivoluzione, è necessaria. E arriverà, è fisiologico, giacché non si può tirare così tanto e in questo modo: la corda dell’Italia.
Vale a dire: l’onore di un popolo.
Sono passati 33 anni da quel 2 giugno del 1992.
33 anni da uno dei più infami tradimenti della Repubblica creata dagli angloamericani sotto la tenda di Cassibile l’8 settembre del’43, quando il generale Castellano cedeva la sovranità italiana agli alleati, non avendone, tra l’altro, nemmeno il diritto.
Se si volesse aprire una discussione giuridica sulla origine di tale repubblica a sovranità limitata, allora sarebbe impossibile non ripartire da lì, da quel 25 luglio del 1943 quando il re Vittorio Emanuele III ordinò l’arresto del presidente del Consiglio, Benito Mussolini, in quello che fu il primo colpo di Stato di una lunga serie.
Sotto il punto di vista della concatenazione storica degli eventi, il Britannia può definirsi a pieno titolo come il figlio di Cassibile.
Britannia vuol dire tradimento non solo contro il simulacro giuridico nato nel 1946 dopo la frode elettorale del referendum del 2 giugno, il giorno della festa della Repubblica, ma tradimento contro gli italiani tutti, perché, quel giorno, su quella nave, salivano dei rappresentanti della classe politica ed industriale italiana che di fatto consegnavano i gioielli di famiglia della industria pubblica del Paese alle banche angloamericane, che altro non sono che espressione del potere della finanza ebraica.
Il 2 giugno a bordo del panfilo della regina Elisabetta, c’erano praticamente tutti.
C’era in particolare il gran cerimoniere della svendita, Mario Draghi, che ebbe il compito principale di svalutare le varie partecipazioni statali italiane per la gioia di banche come JP Morgan e Goldman Sachs, che, casualmente, assumerà poi proprio il dirigente del ministero del Tesoro italiano, in quello che è stato un vero e proprio trampolino di lancio della sua carriera, come per quella di molti altri che quella notte si trovavano a bordo di quella nave.
Draghi disse in tale occasione che si “stava per passare dalle parole ai fatti”, e i fatti erano il saccheggio dell’Italia a favore della finanza angloamericana che aveva ben congegnato un simile attacco già molto tempo prima perché la fine della Prima Repubblica e dello Stato imprenditore, gioiello di crescita economica e industriale ancora oggi impareggiabile, non sono state decise in un giorno. [Fonte]
Castighi anche in Italia.
Questa mattina me la sono passata amarissima, quasi del tutto priva del mio benedetto Gesù, solo che mi trovavo fuori di me stessa in mezzo a guerre e persone uccise, paesi assediati, e pareva che fosse anche in Italia. Quale spavento non provavo! Volevo sottrarmi da scene sì dolorose, ma non potevo, una potenza suprema mi teneva lì inchiodata.
Fosse Angelo o Santo, non so dirlo certo, ha detto:
“Povera Italia, come sarà lacerata da guerre!”
Io nel sentire ciò sono restata più spaventata e mi sono trovata in me stessa e, non avendo ancora visto Colui ch’è mia vita e, con tutte quelle scene nella mente, mi sentivo morire.
Onde ho visto appena un braccio, e mi ha detto: “Ci sarà qualche cosa di certo nell’Italia”.
[Luisa Piccarreta, Libro di Cielo, Vol. VI 23 Agosto 1904]


